Abuso di safety car per partenza bagnata? Risponde Charlie Whiting
mercoledì 29 giugno 2011 · Dal paddock
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Negli ultimi 5 anni, in 5 occasioni le gare sono partite in rolling-start in regime di safety car a causa della pioggia. È successo al Fuji nel 2007 – quando la Ferrari non rispettò le direttive della FIA sulle gomme – a Monza nel 2008, a Shanghai nel 2009, a Yeongam l’anno scorso, a Montréal due settimane fa. Domanda: è la FIA che è troppo cauta o c’è un rischio serio sul bagnato?
Charlie Whiting a Valencia ha chiarito ai giornalisti la posizione della direzione corsa. Ribadisce quello che aveva già spiegato in Canada: “Le condizioni erano abbastanza difficili. La visibilità era al limite quando abbiamo fatto partire la corsa, quindi penso sia stata la decisione giusta”.
Ma una volta le gare partivano senza la macchina di sicurezza anche sotto il diluvio: “Lo so – va avanti Whiting – che se andiamo indietro di 25 anni troviamo anche condizioni peggiori, ma io credo che oggi ci dobbiamo comportare diversamente rispetto a quello che si faceva allora”.
Oggi la Federazione ha a disposizione le comunicazioni radio tra squadre e piloti: “Sentiamo quello che si dicono, consideriamo le loro opinioni, ma dobbiamo comunque tenere presente le posizioni in cui si trovano”. Perché secondo Whiting qualcuno può avere interesse a chiedere il rientro della safety car se non ha niente da perdere, mentre qualcun altro ragiona in direzione opposta: “Un esempio, la Corea l’anno scorso. Verso la fine della corsa stava scendendo il buio. Noi sentivamo via radio i primi sei. Solo due di loro si lamentavano”.
Uno era Vettel. Già all’epoca nacque il sospetto che Seb cercasse di congelare l’ordine d’arrivo per difendere la vittoria che poi gli sfuggì a vantaggio di Alonso per rottura del motore. Whiting non fa nomi. Però dice che a chiedere di fermare la corsa era qualcuno “che aveva le ruote posteriori completamente andate”.
Resta il fatto che la Formula 1 in circostanze estreme è vittima della regola del parco chiuso che impedisce la modifica degli assetti tra qualifiche e gara. Per cui se sabato c’è il sole e domenica il cielo si squarcia, le macchine non si possono toccare. E la safety car diventa un obbligo.