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Gran Premio d’Australia 2011, qualifiche
sabato 26 marzo 2011 · Roundup
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La cosa più buffa è che sono cambiate le regole e le scarpe, ma l’ordine dei valori in campo è lo stesso che aveva chiuso il Mondiale ad Abu Dhabi: Red Bull in testa con Vettel in pole, McLaren dietro, Ferrari a inseguire. Aldo Costa l’ammette: “Il distacco è grande. Non era previsto”.
La variabile gomme. Quasi un secondo e mezzo il gap fra la quinta posizione di Alonso e la pole di Vettel. Una spiegazione prova a darla Pat Fry che debutta al muretto della Ferrari al posto di Chris Dyer: “Abbiamo dovuto utilizzare il primo treno di gomme morbide già in Q1 per gestire in sicurezza il passaggio nella fase successiva, il che ci ha poi penalizzato in Q3, quando avevamo solamente un treno di option nuovo”. Già in Q1 però Fernando prendeva quasi un secondo da Vettel e Hamilton che avevano ancora le prime.
Kers. Prima fila per Lewis Hamilton che becca comunque 8 decimi da Vettel. Martin Whitmarsh rivela: “Abbiamo avuto un problema con l’azionamento del kers. Non dico che avremmo battuto la Red Bull, ma potevamo stare più vicino”. Problemi al recupero di energia li lamentano anche Heidfeld e Schumacher.
Hispania. La regola del 107% taglia fuori dalla gara entrambe le HRT: Liuzzi si ferma a oltre un secondo e mezzo dal tempo limite per l’accesso alla griglia, Karthikeyan a tre. Il team prova a invocare le “circostanze eccezionali”. Che secondo la FIA invece non sussistono.
Ala mobile. Primi contrattempi con l’utilizzo del DRS. Barrichello si insabbia alla Whiteford e si gioca l’accesso al Q3. Dice: “Sono arrivato largo”. Il sospetto è che alla staccata il flap non sia tornato in posizione da carico nominale. Nessun dubbio invece sull’origine del testacoda di Sutil: la Force India si scompone sul cordolo appena Adrian toglie carico in uscita dall’ultima curva.