Ultimi test, la Ferrari si rifà il look. Aldo Costa: “Chi ha rischiato pagherà”
martedì 8 marzo 2011 · Test
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Domenica la Ferrari ha girato a porte chiuse al rettilineo di Vairano. Il regolamento lo permette: basta che i test extra si facciano sul dritto e non più di quattro volte nella stagione. Tra l’altro: al volante debuttava Davide Rigon che la Scuderia l’anno scorso ha ingaggiato per lo sviluppo del simulatore.
Autosprint già domenica aveva scoperto quello che il resto della stampa vedrà in questi giorni a Barcellona e cioè che la Ferrari per chiudere i test ufficiali ha portato in pista uno sviluppo con soluzioni che riprendono quelle di Red Bull e Toro Rosso. E che non è detto fossero previste nel progetto base del telaio.
Perché la F150 – ops, Ferrari 150° Italia – idee estreme sembrava non dovesse montarne. L’aveva detto Alonso: “Non sempre i progetti più futuristici sono meglio di quelli conservativi. Io ho la mia Ferrari tradizionale e sono contento della strada presa”.
Però Sergio Rinland, ex progettista Sauber, oggi uomo Epsilon Euskadi, da osservatore esterno a gennaio aveva detto a 422race.com che il diffusore della rossa 2011 sembrava “troppo pulito per essere vero”.
Adesso il diffusore è cambiato rispetto a quello delle prime prove, con un disegno che ora sfrutta anche la nuova geometria degli scarichi. Niente azzardi però per copiare il sistema di scappamento adottato da Renault e McLaren.
Aldo Costa, quasi a mettersi la coscienza a posto, dice: “La macchina vincente sarà quella che riesce a integrare meglio l’efficienza aerodinamica, le caratteristiche meccaniche e l’affidabilità. Chi ha preso strade estreme magari ne pagherà il prezzo da un’altra parte”. Come sta capitando alla McLaren.
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