Montecarlo fino al 2020, ma a tasso più alto. Hockenheim fino al 2018
martedì 10 agosto 2010 · Politica
tempo di lettura: meno di 1 minuto
Alla fine, il contratto l’hanno rinnovato: Montecarlo farà parte del circuito iridato dei Gran Premi almeno fino al 2020. La notizia è arrivata nel paddock a Budapest direttamente da Londra, dove s’erano incontrati Bernie Ecclestone e Michel Boeri dell’Automobile Club del Principato.
Non è un segreto che Ecclestone abbia imposto la maggiorazione della tassa d’iscrizione, che costituisce l’introito principale per la FOM e che però, nel caso di Monaco, è sempre stata inferiore a quella delle altre tappe europee.
I dati non sono ufficiali, ma da un conto a spanne viene fuori che ci sono corse che per stare in calendario nel 2010 hanno speso anche 12 milioni di euro in più rispetto a Montecarlo.
Per spillare altri soldi alle casse del Principato, Bernie era arrivato a minacciare la soppressione: “Possiamo farne a meno, non è indispensabile alla Formula 1”.
Una riduzione, invece, l’ha concessa agli organizzatori di Hockenheim, con un rinnovo che si estende al 2018, sempre ad anni alterni col Nürburgring: “Col vecchio contratto – spiegano i tedeschi – avremmo avuto già quest’anno una perdita di 7 milioni di euro che ci avrebbe ammazzato”.
Così Ecclestone blocca altre due piste storiche e le sottrae alla FOTA, nell’eventualità in cui nel 2013, alla scadenza del Patto della Concordia, le squadre scelgano un’altra volta di andare verso il campionato alternativo.