Abu Dhabi, il titolo va alla McLaren. Ecco perché la Ferrari cercava un’impresa già impossibile
domenica 8 dicembre 2024 · Gran Premi
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Era dal 2008 che McLaren e Ferrari non si giocavano il titolo costruttori, anche all’epoca finì all’ultima gara, sullo sfondo del confronto più enfatico e importante fra Hamilton e Massa, prima di una rivoluzione storica che avrebbe riportato in Formula 1 le gomme slick e ridimensionato l’aerodinamica.
Col tempo, sono intervenute almeno altre due riforme, sono usciti dal giro i motori aspirati, è sopraggiunto il turbo ibrido, è tornato l’uso libero dell’effetto suolo, la Ferrari è sempre arrivata in affanno sulle novità, ma stavolta per la prima volta nell’era ibrida c’era la chance di mettere le mani sulla coppa: “Comunque dobbiamo essere realistici. Siamo matematicamente in corsa – la nota di Vasseur alla vigilia – ma il titolo è molto difficile”.
C’erano 21 punti da recuperare, nello scenario migliore non sarebbe bastata la doppietta con giro veloce – 44 punti – se Norris e Piastri si fossero piazzati terzo e quarto – 27 punti. Serviva, insomma, la gara perfetta, ma anche la collaborazione involontaria della McLaren con qualche vaccata: “La pressione era su di noi”, riconosceva Norris.
La Ferrari invece comincia in salita il weekend della verità: una retrocessione di dieci posti a Leclerc per il terzo pacco batterie, mentre il regolamento ne concede solo due in campionato; e un’altra tegola in qualifica, sempre per Leclerc che viene eliminato in Q2 dopo la cancellazione del miglior tempo, per violazione dei limiti della pista alla prima curva, un’infrazione millimetrica della quale comunque lui stesso s’è già accorto durante il giro. Nel frattempo, Sainz fa il suo dovere e mette l’auto in P3: “Fino alla bandiera a scacchi, può succedere di tutto”.
E quasi succede: al via Piastri si prende con Verstappen in uscita dalla prima curva e finisce in coda, non viene riconosciuto colpevole, ma si busca 10 secondi di penalità per il tamponamento a Colapinto. Praticamente, la McLaren resta con una sola macchina, mentre Leclerc è già in zona punti.
A quel punto, il podio virtuale è già delineato e non basta per il titolo, per cui la Ferrari deve sperare in un fuori programma che scompagini la regolarità disarmante con cui Norris sta controllando la corsa. Un Latifi come nel 2021, magari. Oppure deve inventarsi qualcosa, un party mode di Sainz per chiudere quei 5 secondi di distacco e vincere la corsa: “Ma più del secondo posto – sostiene lui – non si poteva fare. Con le dure, loro sono usciti dalla nostra portata”.
La verità, da un lato, è che la Ferrari il titolo l’ha perso in estate quando ha regalato agli avversari tre mesi di sviluppo. Dall’altro, ad Abu Dhabi aveva bisogno di due Leclerc, uno che rimontasse da P19 come ha fatto, e un altro nella macchina di Sainz che avesse pure lui il piglio da killer.