Diavolo d’un Verstappen, talmente furbo che bisogna cambiare (un’altra volta) le regole per lui

domenica 27 ottobre 2024 · Regolamenti
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C’è l’impegno della Fia a trovare entro la fine dell’anno una soluzione che metta tutti d’accordo sull’interpretazione dei sorpassi fuoripista, è il risultato del confronto – “costruttivo”, l’ha definito Sainz – fra giudici e piloti a Città del Messico, in coda alla discussione innescata dalla McLaren con la richiesta di riesame, poi rigettata, per la penalità di Norris ad Austin.

Era un punto su cui nel paddock c’era già maretta: “Le regole – spiega Russell – dicono solo che bisogna stare nei limiti della pista. Andrebbe aggiunta una nuova riga, per quando fai out-brake su te stesso”, ovvero per chi tira la staccata per passare in posizione di vantaggio al punto di corda pur sapendo che non farà mai la curva, ma intanto obbliga chi attacca a uscire di strada. Come Verstappen con Norris, e in passato non solo con Norris.

Finisce che la Fia deve destarsi, andare a chiudere un buco che nessuno aveva visto nello spirito di una norma altrimenti scontata.

È già successo, nel 2016 il partito del proibizionismo ottiene la condanna del passettino in frenata, la difesa estrema a cui Verstappen è avvezzo. Di nuovo, succede con un chiarimento sulle ripartenze dietro la safety car, le auto possono anche non seguire una fila indiana, ma non devono affiancare chi sta davanti, come invece fa Verstappen con Leclerc a Sakhir e Gedda nel 2022, ma soprattutto con Hamilton ad Abu Dhabi nel 2021.

E c’entra un’altra volta Verstappen sulle attese in pit lane, fa impedimento in sosta a Singapore e Città del Messico l’anno scorso: la Fia all’inizio gli dà ragione, sostiene sia meglio aspettare ai box che rallentare nell’ultimo settore per crearsi margine; poi si decide una volta per tutte a mettere il divieto formale.

Il fatto è che l’imputato, per quanto indisponente negli atteggiamenti e discutibile nella condotta, ha ragione su un punto di base. Da una dichiarazione raccolta dalla Bbc: “È per come vengono scritte le regole, non le faccio io. Eseguo e ci gioco”.

Furbo, furbissimo, più di chiunque altro oggi e magari anche nella storia, perché forse nemmeno Schumacher e Brawn arrivavano a tanto, borderline e non overline, evidentemente pure con il supporto della Red Bull che come trova zone grigie in ambito tecnico, così ne trova in ambito sportivo, alimentando quel lato oscuro della forza che Verstappen non ha mai vinto.

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