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Budapest, la McLaren con palle e stile: il rispetto dello sport che Binotto non seppe imporre a Vettel
domenica 21 luglio 2024 · Gran Premi
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Vince l’unità di squadra, vince il rispetto dello sport e vince in un certo senso anche la lungimiranza perché se veramente Norris vuole correre per il campionato – non per forza quest’anno, ma un giorno – ha sempre bisogno di un box unito e del sostegno di Piastri: “Mi sono messo nei suoi panni – dice – e ho capito quale fosse la cosa giusta da fare”.
Così, in quel momento della carriera che prima o poi arriva per tutti, in cui bisogna decidere se diventare cattivo o restare umano, Norris con saggezza rinsavisce piegandosi alla volontà della squadra perché non solo è l’opzione più intelligente, ma soprattutto quella più produttiva nel lungo termine.
È fitto il dialogo via radio prima dello scambio di posizioni pilotato che restituisce a Piastri la leadership del Gran Premio d’Ungheria a tre giri dalla fine dopo il sorpasso per undercut da parte di Norris. Ma Stella giura che lui, il dubbio sull’epilogo non l’ha mai avuto:
I trust Lando 100%. I know exactly the nature of the two boys that drive the McLaren cars. Inside them there are two important aspects: the race driver and the team player. They are very well balanced and that’s why they are the McLaren drivers. There wouldn’t be space for drivers with different characteristics to drive a papaya car right now.
Alla fine, Vanzini in cabina di commento scomoda un parallelo maldestro, Spielberg 2002, all’epoca Barrichello conduce tutta la corsa finché Todt non lo frena sul traguardo e gli impone la ragion di stato per consegnare a Schumacher la quinta vittoria dell’anno e 4 punti in più. Non sta in piedi il raffronto, là non c’erano di mezzo le strategie di gara, Barrichello la corsa l’aveva dominata e demolita, la coppa era sua e solo sua doveva essere.
Piuttosto, le circostanze più vicine a quelle di Budapest si trovano in un caso più recente che pure riguarda la Ferrari: Vettel a Singapore nel 2019 anticipa il cambio gomme per coprire Hamilton, esattamente come Norris, e mette a segno l’undercut anche su Leclerc. Che era in testa e ingoia il rospo. Binotto ammette di aver pensato di chiedere uno scambio: “E ancora stiamo discutendo se fosse giusto”. Stella lo scambio invece lo pretende e l’ottiene. Con palle e stile.
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