Ottuso e poco furbo, Verstappen torna quello dei tempi peggiori: così ha buttato la vittoria in Austria

domenica 30 giugno 2024 · Gran Premi
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Mettiamola così: bastava che fosse più furbo e meno ottuso, più volpe e meno iena, più Prost e meno Montoya, e il Gran Premio d’Austria l’avrebbe vinto comunque Verstappen, perché Norris era sotto inchiesta per la quarta violazione dei limiti della pista e non c’era motivo di fargli la guerra col sangue agli occhi, men che mai fargli una porcata del genere. Tra parentesi, nella stessa curva dove aveva rudemente trafitto Leclerc nel 2019.

La mette in termini anche più estremi la McLaren per bocca di Andrea Stella: “Queste cose si ripropongono perché non sono state gestite in modo appropriato in passato, certe lotte con Hamilton andavano punite in modo più duro”. Dalla Fia e forse anche dalla squadra.

Dove c’era Hamilton, oggi c’è Norris. Con le dovute proporzioni, ma giustamente e ugualmente furioso, già esasperato dal fatto che Verstappen per difendersi continuasse a spostarsi in frenata, a fare quel passettino laterale antipatico a tradimento. Una forma di difesa estrema su cui la Fia, proprio in reazione ai suoi abusi, nel 2016 aveva dovuto scrivere una regoletta:

There’s a rule, you’re not allowed to react to the other driver. And that’s what he did three times out of three. Two times I managed to avoid it and not run into him, not lock up and run into him. And the third time he just ran into me.

Verstappen ovviamente la vede come fa comodo a lui. Pure su questo, torna quello dei tempi peggiori:

I know, of course, that in the past has always been a bit of a complaint. But now I always move my wheel before I brake and then, of course, you brake in a straight line trajectory or whatever. So that’s always easy to say from the outside that I was moving under braking but I think the guy in the car knows best what he’s doing.

I felt like sometimes his dive-bombs, he’s so late on the brakes that he went pretty much straight. One time I had to go around the kerb, otherwise he would have touched as well.

La squadra l’appoggia, Horner sostiene che Norris “non è stato corretto”. E la formuletta giuridica del verbale della Fia in un certo senso gli fa aggio, dice che le colpe di Verstappen sono “predominanti”, quindi non esclusive.

Ad ogni modo, è solo sua la retrocessione, dieci secondi che non lo spostano dal quinto posto. Il paradosso è che Verstappen, alla fine, nonostante i danni estende di altri 10 punti il vantaggio in classifica su Norris, nella gara in cui l’ha malamente buttato fuori.

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