Pinne cave, cerchi al magnesio e diffusori intelligenti: in Formula 1 vince chi è più furbo
mercoledì 17 marzo 2010 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti
Alla fine tutto questo vantaggio della pinna della McLaren non si è visto. Forse Sakhir non era nemmeno la pista migliore per apprezzarlo, ma sta di fatto che a motori spenti nessuno se l’è sentita di presentare un reclamo. Nemmeno la Renault, che sembrava quella più agguerrita. In ogni caso, ora la parola d’ordine è: copiare, come fu nel 2009 dopo la liberalizzazione dei doppi diffusori inventati dalla Brawn.
Proprio Ross Brawn in Bahrain dichiarava: “La Federazione non ha nemmeno idea di quale porta sta spalancando alla progettazione delle macchine del futuro”. Mike Gascoyne aggiungeva: “Risparmiamo, tagliamo le spese, congeliamo i motori. Poi arriva uno che si inventa una cosa che sembra proibita, gli dicono che va bene e gli altri devono mettere mano alle macchine per copiare“.
Adesso per applicare una soluzione come quella della MP4/25 e riprodurre l’effetto vento bisognerebbe ridisegnare la cellula di sopravvivenza. Che viene omologata dalla FIA all’inizio della stagione e non può essere più modificata per tutto il campionato. Per cui c’è poco da fare. E Gascoyne mastica amaro: “La Formula 1 è sempre la stessa, non cambia mai”.
Alla McLaren però la FIA qualcosa la contesta: il foro sul fondo per l’accesso al meccanismo d’avviamento del motore. Dovrebbe essere un’apertura di dimensioni limitate, ma a Woking l’hanno allargata per migliorare l’estrazione dell’aria. Come fosse un doppio diffusore.
Whitmarsh si difende: “Non è più grande del buco che c’era l’anno scorso sulla macchina che ha vinto il titolo. E poi ce l’hanno almeno altre 4 squadre”.
E comunque non è solo la McLaren a giocare d’astuzia. Un colpo di genio è venuto anche alla Ferrari. Meno appariscente, meno sofisticato e meno produttivo, ma pur sempre una furbata al limite del regolamento. I copricerchi lenticolari sono fuorilegge, ma la rossa ha trovato il modo di mantenerli: realizzarli in fusione di magnesio (cioè nello stesso materiale del cerchio principale) anziché in carbonio come avveniva fino al 2009. La FIA non batte ciglio.