Vittorie, punti, distacco, affidabilità e giri in testa: tutti i record di Max Verstappen nel 2023
lunedì 27 novembre 2023 · Statistiche
tempo di lettura: 2 minuti
Autoritario. Diciannove vittorie su 22 appuntamenti: è la statistica che più di altre dà la misura del predominio di Max Verstappen nel 2023, corrisponde all’86% di efficacia. Il primato era di Ascari, che nel 1952 ne aveva vinte 6 su 8 con la Ferrari, cioè il 75%: nulla, praticamente.
Imbattibile. Da Miami a Monza, prima dei problemi tecnici di Singapore, per 119 giorni non ce n’è stato per nessuno: Verstappen mette a segno una sequenza epica di vittorie consecutive, meglio di Vettel che nel 2013 ne aveva fatte 9, a sua volta togliendo il primato ad Ascari e Schumacher.
Comodo. Tra gare ordinarie, gare sprint e giri veloci, mette insieme un bottino di 575 punti, quasi il 93% del massimale: è un record, pure questo. Che gli vale il vantaggio più comodo di sempre, 290 punti più di Perez, che di fatto viene doppiato. Al punto che basterebbero solo i suoi punti per vincere il mondiale costruttori sulla Mercedes.
Affidabilissimo. Mai un ritiro in 6700 chilometri di campionato, 1325 giri percorsi su 1325 previsti, pari al 100 per 100 della percorrenza: il primo a raggiungere la distanza piena era stato Schumacher sulla Ferrari nel 2002, ma all’epoca il mondiale prevedeva solo 17 corse e 5176 chilometri, il 23% in meno di quanti ne ha fatti Verstappen; percorrenza totale anche per Hamilton nel 2019, su 6384 chilometri comunque.
Testa di serie. Ad Abu Dhabi, d’accordo col suo ingegnere, imposta i pit stop in modo da raggiungere il traguardo di 1000 giri in testa in campionato, sebbene non sia la strategia più sicura per vincere. Arrogante.
Precoce. Vincendo il mondiale aritmeticamente nella gara sprint di Losail, al sabato, quindi prima ancora che si corresse la gara vera, tecnicamente Max Verstappen chiude i giochi a sei Gran Premi dalla fine, Qatar incluso, come solo Schumacher nel 2002, quindi meglio di Mansell, meglio di Vettel… e meglio di sé stesso.