Monza e i precedenti: Sainz e Leclerc, liberi di lottare… ma dipende da chi sta davanti?
mercoledì 6 settembre 2023 · Gran Premi
tempo di lettura: 2 minuti
Davanti all’hotel, in centro a Milano, uno scippatore che prova a soffiargli un Richard Mille da trecentomila (trecentomila!) euro, è l’ultimo avversario della domenica italiana di Carlos Sainz, che in pista se l’è già vista con Verstappen, con Perez… e pure con Leclerc, rosso contro rosso. Dice:
I never felt too much of a risk. We had a tough battle, we managed to keep it clean and it was good fun. I would prefer to be the one attacking than the one defending, I’m not going to lie, but today it was my turn to defend and I think I did that well.
Non cerca la polemica, lo fa papà per lui. Ai microfoni di Dazn sostiene che la Ferrari autorizza il confronto interno a seconda di chi sta davanti:
Sometimes they decide some things, sometimes others. It’s to ask and understand the strategies, why sometimes they can attack each other and other times not.
C’è il precedente di Montreal, la Ferrari via radio chiede a Leclerc uno stint “veloce e pulito” e gli assicura che Sainz non l’attaccherà. All’epoca Vasseur spiega che l’obiettivo fosse prendere vantaggio su Ocon e Norris, per cui “sarebbe stato stupido e controproducente” perdere tempo in una battaglia fra compagni di squadra.
Altra gara, altro caso: a Spielberg la Ferrari nega l’ordine di scuderia a vantaggio di Sainz che ritiene di avere più birra e chiede di frenare Leclerc nel primo stint. “Evidentemente – sempre Vasseur – chi sta dietro è più veloce grazie al drs, non vogliamo scambiare le posizioni ogni due giri”.
Al di là della lettura che ne dà Sainz senior, nemmeno a Monza arriva mai un chiaro assenso del box alla lotta libera, la squadra via radio ribadisce che non vuole rischi: “Ma è un concetto relativo”, riconosce Vasseur. Che da un lato si dice divertito e dall’altro avverte: “Ne parleremo dopo la gara, domani, in fabbrica”.
C’è un momento in cui la pasticcio è vicinissimo, all’ultimo giro le Ferrari arrivano a ruote fumanti alla prima variante, dopodiché Leclerc quasi perde l’auto in uscita dalla Parabolica nel tentativo di preparare una mossa estrema sul traguardo:
It was exciting. I’m sure many people did not enjoy that, the guys on the pit wall perhaps had one heart attack or two, the tifosi probably also, but this is Formula 1 for me, this is what it should be all the time.
Il sospetto è che cercasse una dimostrazione di forza, più che altro per chiarire un punto. Inutilmente, perché certe gerarchie – in pista e nel box – le ha già consolidate il curriculum.