Processi più snelli e meno chiacchiere: così la nuova Commissione ha trovato l’accordo sulle gare sprint

venerdì 5 maggio 2023 · Politica
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È stato più semplice che in passato, la modifica del weekend delle gare sprint è passata rapidamente dalla bozza al libro delle regole, per effetto del nuovo processo decisionale che Fia e Formula 1 si sono date dal 2021, quando hanno liquidato definitivamente il Gruppo Strategia.

Che si portava dietro sempre un doppio problema. Primo, una questione di equità, dal momento che al tavolo erano rappresentate solo sei squadre, le cinque più potenti – quindi Ferrari, Red Bull, Mercedes, McLaren e Williams con un posto permanente in virtù dei trascorsi storici e dell’impegno a lungo termine – e a rotazione quella meglio piazzata nell’ultimo mondiale.

Praticamente, un organismo d’elite che decideva sulle regole prima di sottoporle agli altri, alla Fia e al Consiglio Mondiale, un assetto borderline anche rispetto alle leggi dell’Unione Europea, tant’è che la Mercedes all’inizio aveva chiesto un parere legale e aveva scoperto che c’erano gli estremi per una contestazione.

Secondo, perché il processo decisionale risultava lunghissimo e faticosissimo: il Gruppo Strategia doveva incontrarsi periodicamente per ricevere le relazioni dei gruppi di lavoro e stabilire se indirizzarle all’approvazione definitiva.

In sostanza, l’ultimo Patto della Concordia fa saltare un passaggio e rimette equilibrio: le idee nascono direttamente nella Commissione per la Formula 1 che le sottopone ai tavoli di competenza – tecnica, sportiva, motoristica e finanziaria – e sulla base delle loro relazioni eventualmente ricalibra le proposte. Dopodiché le trasferisce al Consiglio Mondiale per la ratifica.

È tutto più snello, anche perché il nuovo iter legislativo esclude dal tavolo di confronto i promotori dei Gran Premi, gli sponsor e il fornitore di pneumatici: le squadre, sia in Commissione che nei rispettivi comitati, hanno tutte lo stesso peso e costituiscono per 10 trentesimi il vertice del triangolo; gli altri due vertici li occupano la Federazione e Liberty, ciascuna per altri 10 trentesimi così che il potere esecutivo risulti equamente ripartito fra chi fa lo show, chi lo governa e chi lo controlla a livello commerciale.

Due le soglie di maggioranza, a meno che non si tratti di un intervento in direzione della sicurezza: 25 voti su 30 quando si vota una modifica prima del 30 aprile; 28 voti altrimenti. La Ferrari può sempre mettere il veto che nessuna Concordia ha mai abrogato: “Ma non penso lo useremo”, diceva Vasseur a marzo. Un problema che sulle sprint comunque non s’è posto, perché a favore della sperimentazione erano in 30 su 30.

Ferrari, Fia, Gruppo Strategia, Liberty Media, McLaren, Red Bull, Vasseur, Williams,