Ripensamenti, chiarimenti e casi spinosi: tutte le decisioni (giustissime) della Fia a Melbourne
lunedì 11 aprile 2022 · Regolamenti
tempo di lettura: 3 minuti
Un lungo weekend, in tutti i sensi. Soprattutto complesso, sul piano dell’applicazione dei regolamenti fra ripensamenti, chiarimenti e provvedimenti disciplinari su casi spinosi. Ma a Melbourne la Fia, e Niels Wittich per essa, fanno tutto giusto. Nella direzione di quell’autorevolezza che l’organo di controllo cerca dopo la cacciata di Masi. Le questioni, una per una.
Outfit da corsa. Nelle note del weekend viene ribadito l’obbligo di indumenti ignifughi nonché il divieto di gioielli e piercing vari. Sembra una puntualizzazione rivolta specificamente ad Hamilton. Ma il punto è un altro: la regola c’è sempre stata, in Formula E è stata pure applicata. In Formula 1 si era sempre chiuso un occhio. Senza coerenza, dal momento che il codice sportivo è lo stesso.
Un drs in meno. Il nuovo Albert Park, senza la Clark, doveva essere il primo circuito con quattro zone drs. Invece dopo le libere di venerdì la Fia ne ha tolta una, quella dopo la curva 9, per questioni di sicurezza legittime, sulla base delle velocità che ha riscontrato. Un dietrofront che comunque non è sceso a tutti, soprattutto perché il tarlo l’aveva messo Alonso. E l’Alpine in quel settore senza drs ci ha guadagnato più delle altre. Ma Wittich ha chiesto comunque il parere dei team: cinque su dieci erano a favore della cancellazione.
Divieto di scooter. Vettel venerdì resta in panne e rientra ai box su uno scooter, impiegando la pista anziché le strade di servizio, a sessione chiusa ma comunque senza autorizzazione. Quindi prende 5 mila euro di multa. Tra l’altro, il casco l’indossa a cazzo e non è un bell’esempio. Al solito, la butta sul ridicolo: “Una barzelletta”. Poi insinua: “Non sappiamo nemmeno che fine fanno i soldi delle multe che paghiamo”. I commentatori da palcoscenico stanno con lui.
Vaccate (di) canadesi. Ha dell’incredibile il malinteso fra Stroll e Latifi in qualifica, ma la colpa prevalente ce l’ha Stroll che rallenta fuori traiettoria: è un’azione che da sempre è un segnale implicito di via libera agli altri. Perciò Latifi giustamente si infila, ma viene sbattuto a muro. Sono tre posti di retrocessione a Stroll, ininfluenti comunque sul piazzamento, due punti di penalità… e tanti danni per Williams e Aston Martin che già se la passano male.
Attento, Max. Fra tutte, la nota più importante è quella che riguarda le ripartenze dietro la safety car. E varrà sempre. In sostanza la Fia ha chiarito come va inteso l’articolo 55.14: le auto possono anche non seguire una fila indiana, ma non devono affiancare chi sta davanti. Come invece ha fatto Verstappen: con Leclerc a Sakhir e Gedda, con Hamilton ad Abu Dhabi l’anno scorso. All’epoca la Mercedes presentò un esposto che in retrospettiva, alla luce del chiarimento di Melbourne, andava accolto e invece venne rigettato. Si aggiunge alla lista degli errori che la Federazione ha riconosciuto sulla farsa dell’assegnazione del titolo.