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La Formula 1 a Las Vegas dal 2023, la nuova chicane a Spielberg, la verità sulla fine di Mosley
sabato 2 aprile 2022 · Snack news
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Welcome to Sin City. È la notizia principale della settimana: dal 2023 la Formula 1 sbarca a Las Vegas. In realtà ci torna, dopo due edizioni negli anni Ottanta al parcheggio del Caesars Palace, ma il circuito stavolta è un livello più su, perché include la mitica Strip con hotel e casino. Soprattutto, si corre in notturna fra sabato e domenica. Dal sito dell’Alpha Tauri:
The new track promises to be far more exciting and the only thing the two venues have in common is that they both feature 14 corners.
Cercasi star. Si conferma in crescita esponenziale la popolarità della Formula 1 negli Stati Uniti, ma Domenicali cita un aspetto cruciale: per il grande salto ci vuole un pilota di bandiera americana. Che sia un talento vero e non una boutade commerciale:
It’s important because, of course, people make the difference. They are the protagonist. But it has to be real. From the commercial point of view, from the organiser and promoter point of view, who want to develop the business in the US, a woman or a man driver will be very important.
Restyling. Sono finiti i lavori a Spielberg per l’aggiunta di una chicane fra la prima e la seconda curva. Ma la Formula 1 non l’utilizzerà, è una variante che nasce per limitare la velocità delle moto. Il progetto è – sempre – di Tilke.
Ma quando mai?! Contrariamente a quanto annunciavano certi siti, non c’è Sepang fra le opzioni per recuperare il Gran Premio di Russia. La posizione del circuito in merito alle spese per la Formula 1 resta quella del 2016: sono insostenibili.
La voce del campione. È sempre stato Hamilton uno dei più critici sul futuro della gara a Gedda, già prima dell’attacco di venerdì e prima di tutto per la questione dei diritti umani. Adesso il governo saudita gli ha offerto un incontro faccia a faccia.
L’inchiesta. Sulla morte di Mosley, che risale al mese di maggio del 2021, il coroner ha chiuso le indagini: Mosley si è tolto la vita con un’arma da fuoco, dopo gli ultimi accertamenti dai quali era emerso che il suo cancro non fosse operabile.