Cent’anni di Spa Francorchamps: ecco com’è nata (e com’è cambiata) l’università della Formula 1
martedì 24 agosto 2021 · Amarcord
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Compie cent’anni la pista di Spa Francorchamps, ma ci sono tracce di corse d’auto nelle Ardenne già nei primi anni del Novecento. La novità del 1921, piuttosto, è l’idea di un circuito semipermanente, lo sviluppo tra i villaggi termali misura quasi 16 chilometri, lo propongono Jules de Thier e Henri Langlois van Ophem, una sera all’Hotel des Bruyères di Francorchamps: sostanzialmente, è un triangolo che raccorda le strade 32, 23 e 440.
Non è un battesimo fortunato, perché il 12 agosto alla gara inaugurale è iscritta una macchina sola, per cui l’organizzazione cancella tutto e ripiega sulle moto. Per la cronaca, vince un tale Hassal su una Norton 500.
Va meglio l’anno dopo, c’è un Gran Premio infinito sulla distanza di 600 chilometri, se l’aggiudica il barone de Tornaco sull’Impéria Abadal con pneumatici Englebert, “una tripla vittoria belga”, la chiama L’Automobile Belge.
Ma le note positive finiscono qui perché quella vittoria non è rappresentativa: alla chiamata dell’organizzazione non risponde nessuna delle marche maggiori dell’epoca, per via del regolamento che esclude diverse categorie e perché l’evento non promette grossa risonanza. Insomma sulla griglia partono solo in 12, al traguardo ne arrivano 3.
Spettacolare e pericolosissima, Spa stringe presto la sua unione controversa con la Formula 1. E vede tragedie assurde. Sono agghiaccianti nella dinamica i decessi di Chris Bristow e Alan Stacey nel 1960, a distanza di cinque giri uno dall’altro. Rischia la pelle Stewart che nel 1966 sposa in toto la causa a cui resta fedele a vita: la pretesa della sicurezza in pista.
È il 1983 quando il disegno originario del circuito viene stravolto e aggiornato, con il lungo raccordo guidato da Les Combes alla nuova piega di Stavelot. Molti borghi che ancora danno il nome alle curve non sono attraversati affatto. Anzi, la nuova pista è prevalentemente nel territorio di Francorchamps anziché in quello di Spa.
Comunque conserva carattere, a dimostrazione che si può intervenire allineando le sedi storiche ai canoni moderni: “Il tempo che trascorri guidando a Spa è quello meglio ripagato nella vita di un pilota”, parola di Lauda.
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