La Ferrari scalda i motori: Rossi e Massa sulla F2008. Con un sospetto
domenica 24 gennaio 2010 · Test
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Si è scomodato perfino il New York Times per mettere in homepage Valentino Rossi sulla Ferrari. Il sito del Cavallino la spiega così: “Si vede che il binomio è superiore allo scetticismo made in Usa”. Appunto: Valentino Rossi sulla Ferrari è un richiamo troppo potente, anche per gli Stati Uniti che normalmente se ne fregano dei fatti in pista in Europa.
Quello di un anno fa doveva essere l’ultimo test di Valentino. Poi evidentemente Montezemolo ci ha ripensato. E allora Rossi si è fiondato un’altra volta – la sesta – su una Ferrari: stavolta a Barcellona, per due giorni, sulla F2008 del Dipartimento Clienti, col miglior tempo di 1:21.9.
Rossi gongola: “Ci siamo tenuti gli ultimi tre quarti d’ora per provare un time-attack con poca benzina e gomme nuove. Avrei firmato col sangue per ottenere un tempo così”.
Giusto per fare un confronto: nel 2008, con quella macchina, Raikkonen andò in pole nel Gran Premio di Spagna col crono di 1:21.813. Ma visto che Rossi cercava la prestazione, il termine di paragone è il Q2, in cui le macchine girano a serbatoi scarichi: Massa fece 1:20.584, peraltro con gomme a battistrada scanalato in luogo delle slick attuali che comunque danno più aderenza. E due settimane prima, sempre Massa, nei test aveva fissato il record in 1:18.339.
Massa è spuntato a Barcellona venerdì pomeriggio, per riprendere il percorso di recupero dopo l’incidente di Budapest. Per lui la Ferrari nasconde i tempi, come fa da quando Felipe ha cominciato la riabilitazione. C’è solo il dato sui chilometri: oltre 400, più della distanza complessiva di un Gran Premio.
Due giorni a Rossi, uno soltanto a Massa, principalmente perché la Ferrari non può abusare delle concessioni della FIA. Qui il discorso si fa più tecnico, perché è vero che per la F2008 è scaduto l’embargo di due anni a protezione delle nuove tecnologie e quindi non ci sono vincoli sui test, ma l’architettura del motore è quella che la FIA ha congelato alla fine del 2007 e che rimarrà immutata anche sulla vettura del 2010. E le indiscrezioni dicono che è proprio sul motore che si stanno concentrando i dubbi della Ferrari.
James Allen, una delle firme più autorevoli del paddock, sul suo blog scrive: “La risposta che ho estrapolato dalle conversazioni con gli ingegneri di altri team, è che da questo test possono derivare dei benefici che non si otterrebbero al banco prova in sede”. Per cui finché gira Rossi a tempo perso è un conto. Se arriva Massa un sospetto nasce.