Coulthard si ferma dopo 15 anni: dall’anno prossimo basta Formula 1. O no?
venerdì 4 luglio 2008 · Amarcord
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Da Pamplona a Silverstone, dalla festa di san Firmino al Gran Premio di Gran Bretagna. David Coulthard sceglie la cornice della gara di casa per annunciare che a fine anno smette con la Formula 1. Resta sul libro paga della Red Bull, ma dal 2009 i suoi impegni si ridimensionano alla consulenza. Lui giustamente dice: “La carriera di uno sportivo non dura in eterno”.
Parte dalla Williams nel 1994 dopo l’incidente di Senna, resiste per 9 stagioni alla McLaren, con Hakkinen prima e Raikkonen poi, finché a Woking non gli preferiscono Montoya.
Allora si offre alla Ferrari, come collaudatore. Lo respingono perché hanno ancora sullo stomaco la tamponata del 1998 nella tregenda di Spa. Lo raccoglie la Red Bull che gli offre una pensione dorata. E lui accetta.
In tutto fa 15 anni di Formula 1, con 13 vittorie e più di 200 corse: “Tre team, ma un solo progettista. Adrian Newey merita un ringraziamento speciale per lo champagne che ho potuto stappare”.
Nell’impero delle bibite di Mateschitz gli altri passano e David sopravvive: “Ho fatto crescere la Red Bull e ho visto i risultati. La gente nel paddock ha cominciato a prendere sul serio questa squadra. All’inizio non sapevano cosa aspettarsi”.
Lui invece sa benissimo cosa aspettarsi adesso: “Ho una mentalità aperta. Da qualche parte continuerò a correre”.