Appunti di corsa: la benzina di Leclerc e il drs in tilt nell’ultima (soporifera) gara della decade

lunedì 2 dicembre 2019 · Gran Premi
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Abu Dhabi, l’ultima dell’anno e l’ultima della decade, l’ultima di carriera per chi il contratto per il 2020 non l’ha voluto o non l’ha trovato, tipo Kubica e Hulkenberg. Non è ancora cominciata che già sulla Ferrari piomba il giallo tecnico del livello della benzina di Leclerc, la misura della Fia non corrisponde a quanto dichiara la squadra. E così Leclerc fa tutta la gara sotto inchiesta, in attesa di un provvedimento che può essere serissimo.

Intanto davanti c’è Hamilton che ritrova la pole dopo quattro mesi, fa tutto benissimo al via, dietro Leclerc cerca di portare comunque un senso alla sua domenica, infilza Verstappen e si mette a caccia del leader.

Senza drs perché il sistema automatico di rilevamento e abilitazione è in tilt, per cui la Fia lo disattiva. Finisce che per 18 giri si corre alla vecchia maniera, scie e staccate, tutti alla pari. Potenzialmente chi ci rimette è soprattutto Bottas che deve rimontare dopo la retrocessione per il nuovo motore, eppure è già decimo dopo dieci giri.

Arrivano le soste, la Ferrari fa un doppio pit stop, dentro Leclerc e Vettel nello stesso giro malgrado siano partiti con mescole e strategie diverse. E Binotto ha la faccia di dire che “la Ferrari è lineare”. I misteri della vita. Ma il cervello in pappa non ce l’hanno solamente al muretto: l’ansia della sosta in batteria fa brutti scherzi, il cambio dell’anteriore sinistra a Vettel va per le lunghe, Seb nemmeno si dispera.

Hamilton e Verstappen allungano, il vantaggio e il primo stint. Dopodiché Verstappen comincia a vedere i fantasmi, sente che il motore vuole lasciarlo, invece fa record un po’ dovunque, al giro 31 entra deciso su Leclerc e lo passa nel doppiaggio a Russell, allora Leclerc cerca il contrattacco che non va a segno, quindi chiama il box per le gomme fresche. Che gli vengono concesse solamente sette giri dopo, quando Verstappen è bello che andato e Bottas e Albon già incalzano.

È un sonnifero potentissimo quest’ultima tappa, il pubblico prova a svegliarlo Kvyat col sorpasso a Hulkenberg, mentre Stroll parcheggia nei box e vince il trofeo del primo che va in vacanza. La regia si perde le altre lotte, la mossa di Perez su Norris, quella di Sainz a Hulkenberg o Ricciardo, è tutta concentrata su Bottas che vede Leclerc, l’avvicina e non lo passa. Gli mancano nove decimi.

Finisce che Hamilton strappa pure il giro veloce e si prende il primo grand chelem da Silverstone 2017, vince su Verstappen e Leclerc, la Ferrari nella questione della benzina la scampa con una multa. Dal sito della Formula 1 esce Hulkenberg mpv di giornata, probabilmente il riconoscimento simbolico a una carriera che prometteva altri fasti.

Fuochi d’artificio, strette di mano, saluti. Vanzini su Sky ringrazia, per la pazienza evidentemente, chi l’ha sopportato un altr’anno fra allusioni faziose, mistificazioni e tifo cieco. Sipario.

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