Cos’è lo zylon che ha protetto Gasly a Sochi nell’impatto con un detrito sulla visiera
mercoledì 3 ottobre 2018 · Gran Premi
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È un episodio minore, ma la tematica è serissima, a dimostrazione che sul tema della sicurezza degli abitacoli non va abbassata la guardia: un detrito di carbonio, il frammento di una bandella che s’è staccata dalla Red Bull di Ricciardo, ha colpito la visiera di Gasly al primo giro del Gran Premio di Russia.
I think Daniel lost a piece of carbon that went straight into my visor. This was really, really scary because I thought it was going through and straight in my eye, but it hit my visor and fell in the cockpit.
Le immagini del camera car mostrano che il detrito non è nemmeno tanto piccolo. Eppure con precisione micidiale riesce ad infilarsi sotto l’halo della Toro Rosso.
Due le ragioni che salvano Gasly e scongiurano la tragedia. Prima di tutto la velocità che in uscita da curva 1 e 2 non supera i 200 chilometri all’ora:
For sure the speed has an effect as well on the impact, at that time I was coming out of Turn 2 so I wasn’t so fast. So maybe the impact with it was luckily not as big as if I had been at 300 km/h.
L’altra, il progresso della sicurezza passiva. Perché l’halo è un passo avanti indiscutibile alla luce degli episodi di Makino in Formula 2 a Barcellona e Leclerc a Spa, ma in determinate circostanze può non bastare. Qui entrano in gioco una serie di misure che la Fia ha voluto appositamente per i caschi omologati, dal 2011 l’applicazione di uno strato di zylon nei punti più vulnerabili.
Si tratta di un polimero sintetico che nasce all’inizio degli anni Ottanta per l’aerospazio: in Formula 1 ha salvato van der Garde nel 2013 dai rottami volanti per l’incidente alla partenza a Suzuka, Chilton nello stesso anno da un ciottolo che gli è schizzato in faccia nelle libere al Nurburging.