In Formula 1 a 28 anni, la storia di Brendon Hartley: quando la vita ti dà una seconda possibilità
venerdì 20 ottobre 2017 · Dal paddock
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È una storia che merita di essere raccontata, è anomalo e raro il percorso che lo porta a timbrare il cartellino sul palcoscenico della serie regina: neozelandese, 28 anni il 10 novembre, Brendon Hartley esordisce relativamente tardi, all’età in cui sono già in pensione – o spediti altrove – molti di quelli che come lui hanno guidato la Toro Rosso.
La chiamata alle armi in effetti ricuce un rapporto che s’era interrotto nel 2010: all’epoca lui, Sainz, Vergne, Kvyat e Ricciardo sono nel programma giovani della Red Bull, tutta gente di cui si parla un gran bene. Invece Hartley fa una scelta di vita, il ritmo e la psicologia della caserma di Helmut Marko lo stanno logorando. Oggi spiega:
I had some success in the early days, I won the Formula Renault championship, I became the reserve driver, had my first Formula 1 test at 18 years old and I guess I just didn’t deal with the pressure. I stopped enjoying it, I wasn’t happy. I was pretty young and away from home.
Non taglia del tutto i ponti, resta legato al marchio, continua a sentirsi con Marko, ma dal programma per la Formula 1 ovviamente è tagliato fuori, la precedenza ce l’hanno gli altri. Lui comunque per tenersi in allenamento lega con Mercedes, si occupa del simulatore, ottiene un test coi giovani a Magny Cours nel 2012.
Nel frattempo si fa un nome nelle sport, dal 2014 è alla Porsche, conquista il mondiale Endurance e una vittoria alla 24 Ore di Le Mans:
Being in the LMP1 programme, a high-profile category, where there is a lot of pressure, probably not that dissimilar to Formula 1 in some ways, in that respect, in development of the race car, and working with team-mates, has been great. I’m a lot stronger than I was back then.
La svolta arriva a luglio, Porsche esce dai prototipi per andare in Formula E. La prima telefonata che fa Hartley è per Marko, gli dice:
Look, I’m a different driver than I was 10 years ago, I’ve learned a lot, and if there is ever and opportunity I am ready.
Passano tre mesi, Renault anticipa i tempi del trasferimento di Sainz, allora Toro Rosso che non può impiegare Gasly per la concomitanza con la Super Formula 1 richiama Kvyat, il talento tritato, e deve trovare una seconda guida. Di gente con la superlicenza che può liberarsi per un cameo sul mercato non c’è granché.
Insomma il 22 ottobre, a cinquant’anni esatti dal giorno in cui il suo Paese con Denny Hulme conquistava l’unico mondiale in Formula 1, Hartley è ufficialmente al via del suo primo Gran Premio. Austin, Texas. Forse pure l’ultimo:
Nothing’s been confirmed for me for next year. I’m trying not to think further forward than this weekend because I’ve got a fair amount on my plate. But yeah, I was looking at Indycar and I still am.
Toro Rosso per il 2018 non ha deciso. Teoricamente può tenerlo in sella. Ma dipende anche dalle intenzioni dell’Honda che preme per Matsushita.