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A Montréal il primo trionfo di Kubica. Mentre Hamilton centra Raikkonen ai box

lunedì 9 giugno 2008 · Gran Premi
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Antonio Cuquerella è l’ingegnere di macchina di Robert Kubica. Lo aspetta al traguardo e si attacca alla radio per festeggiarlo. Riesce solo a dirgli: “Bravo, bravissimo”. In italiano! Il Gran Premio del Canada 2008 fa storia perché oltre al primo successo di un pilota polacco, porta anche la prima vittoria della BMW da costruttore “completo”. Con doppietta, per giunta.

Esulta Mario Theissen: “Puntavamo al podio, mai avremmo pensato di fare primo e secondo. Credo che festeggeremo a lungo”. Kubica va in testa al Mondiale, con 42 punti, una media di 6 punti esatti a gara. Uno schiacciasassi con la pazienza di una formichina. A 12 mesi da una tragedia sfiorata.

Aveva detto che al Titolo non voleva pensarci e lo ribadisce: “Continua a mancarci qualcosa per vincere in una gara normale. In questo week-end il più veloce era chiaramente Hamilton, però ha fatto un errore e gli errori si pagano”.

Ma non è un errore qualunque. Quello che combina Lewis è da ritiro della licenza: si spiaccica sulla Ferrari di Raikkonen in uscita dalla pit-lane mentre Kimi aspetta il semaforo verde.

Timidamente, Ron Dennis prova pure a scagionarlo: “Il fatto è che Lewis non si è accorto in tempo che le macchine davanti si stavano fermando. In situazioni come queste, per un pilota è difficile decidere se guardare il semaforo o concentrarsi sugli altri”.

Ma è una difesa che non soddisfa i commissari: Hamilton torna in Europa con dieci posizioni di penalità da scontare sulla griglia di Magny-Cours e neanche s’azzarda a presentare appello.

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