Hamilton e l’Indycar, Barrichello a Le Mans, un mondiale infinito, il ricordo di Nilsson

lunedì 5 giugno 2017 · Snack news
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Indy, what? Hamilton ragionava sull’esperienza di Alonso a Indianapolis. E diceva: “Alla sua prima qualifica si è piazzato quinto, questo cosa vi fa capire di Indy?”. Evidentemente, che il livello degli indigeni dell’Indycar non è irresistibile. Hinchcliffe allora gli manda a dire: “Fa ridere ricevere critiche da uno che compete contro tre macchine soltanto. Qua invece abbiamo avuto sette vincitori diversi in sette gare”.

Highlander. Immortale e indefesso, al punto che nel 2014 avrebbe accettato perfino la Caterham pur di restare in pista, Barrichello si appresta al debutto a Le Mans il 17 e 18 giugno: “Ho fatto il Gran Premio di Monaco e la 500 Miglia di Indianapolis, per la mia carriera Le Mans è un passaggio obbligato”. Ai fini della tripla corona comunque bisogna vincerle le corse, esserci non basta…

Tour de force. Liberty Media sta lavorando per estendere il calendario oltre i 20 appuntamenti: “Con le squadre vogliamo decidere dove correre, ma la nostra posizione – le parole di Sean Bratches alla Reuters – è di fare più di 21 gare”. Nel 2014 in merito alla prospettiva di un mondiale senza respiro la McLaren obiettava: “Le attrezzature e gli aerei non si stancano. La gente sì”. E adesso?

Eau de France. Anche Red Bull ha provato il cinturato del 2018 sul bagnato artificiale. Al buio, com’è stato per la Ferrari con Giovinazzi a Fiorano, con la differenza che la Red Bull ha girato a Le Castellet, coi titolari, e in qualche modo ha iniziato a prendere confidenza con un circuito dove l’anno prossimo si torna a gareggiare

Fast and furious. Si chiamerà Project One la Mercedes stradale col motore derivato dalla Formula 1, un V6 ibrido con limite di rotazione a 11 mila giri e sistemi di recupero di energia. Costerà quasi 3 milioni di euro, verrà prodotta in 275 esemplari e sarà presentata al Salone di Francoforte a settembre.

Amarcord. Gunnar Nilsson a Zolder il 5 giugno del 1977 riscuote l’unico successo in Formula 1. Sei mesi dopo gli viene diagnosticato un cancro che in meno d’un anno lo porta alla morte. Lui fa in tempo a scrivere una lettera ai colleghi e agli amici più celebri, li invita a collaborare alla costituzione di una fondazione per la ricerca. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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