Alle 13:13 la Red Bull RB13 del 2017 che sfida la superstizione… e la Mercedes
domenica 26 febbraio 2017 · Dal paddock
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È il numero maledetto che l’ambiente non ha mai voluto assegnare in ossequio a una superstizione tutta anglosassone, in quel contesto di scaramantici professionisti che è il paddock della Formula 1. Ci ha provato Maldonado a sfidare il malocchio nel 2014 quando la Fia ha liberalizzato i numeri di gara, s’è preso lui il 13 che fortuna non gli ha portato. Come non ne portò a Solana e Galica prima di lui.
Al 13 ci arriva la Red Bull nella sequenza numerica dall’anno del debutto in Formula 1. E Mateschitz la sequenza non vuole romperla. Piuttosto: “Break superstition”.
Si chiama RB13 allora la macchina di Ricciardo e Verstappen per il 2017, sulla carta è quella che ha più chance di sferrare l’attacco vincente alla corazzata di Stoccarda.
Non a caso, c’è un motivo su tutti per il quale nel parco fosse la più attesa, anche più della Mercedes che vince da tre anni e difende il doppio mondiale.
È elementare quanto malizioso questo motivo, storicamente la Red Bull meglio di chiunque si destreggia nei meandri dell’aerodinamica, meglio si muove al limite delle zone grigie del regolamento, per cui oggettivamente ha più capacità creativa e nel 2017 con una riforma importante e corposa a portata di mano è quella che più di ogni altra può infilare la genialata.
Soprattutto se la riforma hanno contribuito a scriverla i suoi uomini, a cui la Fia nel 2015 aveva commissionato lo studio preliminare per gettare le basi del nuovo regolamento.