Silverstone valuta l’abbandono, ma non sarà Donington a prendersi il Gran Premio

venerdì 6 gennaio 2017 · Politica
tempo di lettura: 2 minuti

La crisi non è mai finita, la Formula 1 resta perennemente e pericolosamente sull’orlo del baratro. Due prove arrivano dall’Inghilterra. La prima: la Manor è in amministrazione controllata, rischia di non correre l’anno prossimo. La seconda: Silverstone potrebbe valutare di uscire dal calendario “se non ci fossero cambiamenti nell’equazione economica”, dice il Brdc, l’ente che gestisce autodromo e diritti della corsa.

Ufficialmente il Gran Premio di Gran Bretagna spetta a Silverstone fino al 2026 sulla base di un accordo che la pista ha conquistato nel 2009 per 300 milioni di sterline, 60 in meno rispetto a quanti ne aveva chieste Ecclestone all’inizio.

Ma può smettere prima, senza penali, dopo il 2019, purché la risoluzione del contratto venga comunicata prima della gara del 2017, ovvero entro il 16 luglio.

Ecclestone ammette che l’opzione d’uscita effettivamente nel contratto c’è: “Se vogliono lasciare non posso farci niente. In ogni caso – rivela – ci hanno contattato altre due piste e noi siamo entusiasti di conservare il Gran Premio”.

Anche perché una tappa in più arricchisce tutti. Perfino la Fia. Difficile adesso capire quali sono eventualmente le opzioni in terra d’Albione. Non Donington, sicuramente. Dove la Formula 1 è stata una volta sola. A F1WEB.it l’ufficio stampa ribadisce:

Since the very successful restart of Donington Park six years ago, the board at the circuit has consistently made it clear that we have no intention of bidding for the British Grand Prix.

Nel 2009 il distretto di Leicester aveva approvato il piano di Simon Gillett e Tom Wheatcroft che formalmente impegnavano Donington a trovare 135 milioni di sterline per riqualificare la pista e soffiare il Gran Premio a Silverstone. Poi le banche non cacciarono il becco d’un quattrino.

Brdc, Donington, Ecclestone, Manor, Silverstone,