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Abu Dhabi, Pirelli chiude il 2016. Con l’incognita delle gomme da bagnato
giovedì 1 dicembre 2016 · Test
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Quasi 12 mila chilometri di test da agosto a novembre, 24 giorni di prove tra Fiorano, Mugello, Abu Dhabi e Barcellona, 96 mescole diverse, tre squadre – Ferrari, Mercedes e Red Bull – con titolari e collaudatori a rotazione sulle macchine del 2015 come vuole il regolamento. E adesso motori spenti fino a febbraio.
I test di sviluppo di Pirelli ad Abu Dhabi chiudono la stagione, il marchio della P lunga avverte: “Il 2017 sarà un anno di transizione. Potremo sviluppare le gomme anche nel corso della stagione con 25 giorni di test, per cui i pneumatici del 2018 saranno anche migliori”.
Cambiano le mescole, cambiano le dimensioni – stile anni Ottanta – e cambia la costruzione: “Tanti punti di domanda”, segnala Paul Hembery. Perciò Pirelli ha preteso dalla Fia che venisse rilassato il vincolo sui test, così che le prove venissero condotte con la collaborazione delle squadre.
Resta un nodo, riguarda le gomme da bagnato perché sono anni che i piloti non si sentono tranquilli col Cinturato, il pneumatico azzurro da pioggia estrema.
Vettel a luglio ribadiva: “Le gomme che abbiamo non sono buone, sono state già criticate altre volte e non sono cambiate. Per cui non cambiano nemmeno le critiche”. Lui ad agosto è stato il primo a sperimentare le nuove full-wet. Ma il diluvio del Gran Premio del Brasile ha riacutizzato la ferita su un tema critico: “Ci danno delle gomme terribili”, diceva Grosjean.
Ad oggi, su 24 giorni di test, Pirelli ne ha dedicati 5 ai pneumatici da bagnato. Eppure Hembery già mette le mani avanti: “Abbiamo fatto il possibile per l’anno prossimo. Ricordatevi che ancora dobbiamo provare con le macchine giuste”. Quelle che secondo le stime avranno il 20% di deportanza in più rispetto ai telai dei test.