La Formula 1 ha un nuovo padrone. Ma Ecclestone resta per amministrare
giovedì 8 settembre 2016 · Politica
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La dritta giusta a Monza in mezzo a mille chiacchieroni ce l’aveva ancora una volta Eddie Jordan: Liberty Media prende possesso del business della Formula 1, vince la scalata che nel 2011 già aveva cercato Rupert Murdoch con un piano che s’era arenato quando la bufera su corruzione e intercettazioni illecite aveva travolto l’impero di News Corp.
L’accordo non è chiuso, i dettagli però sono già scritti: il gruppo americano che fa capo a John Malone, l’anti-Murdoch sullo scenario globalizzato dei media, compra da Cvc e Delta Topco il 18.7% di Formula 1 Group per circa 4 miliardi di dollari, poi entro il 2017 deve completare l’acquisizione, per un valore complessivo di 8 miliardi di dollari, circa 7 miliardi di euro al cambio corrente.
La presidenza da Peter Brabeck Letmathe passa a Chase Carey, che attualmente è vice presidente di 21st Century Fox. E commenta:
I greatly admire Formula One as a unique global sports entertainment franchise attracting hundreds of millions of fans each season from all around the world. I see great opportunity to help Formula One continue to develop and prosper for the benefit of the sport, fans, teams and investors alike.
A parole, lo sport guadagna una nuova strategia commerciale che Liberty Media sintetizza in diversi punti, soprattutto “evoluzione del calendario” e “miglioramento della diffusione dei contenuti in digitale”, un canale su cui già Heineken ha promesso di lavorare in base al patto di giugno dopo che per anni lo sport non ha colmato la lacuna.
Non cambia invece con la nuova proprietà il ruolo di Bernie Ecclestone: resta lui l’amministratore delegato, si parla di tenerlo in carica almeno per tre anni. A dimostrazione che Ecclestone in fondo è l’uomo che la Formula 1 non riesce a sostituire e non può sostituire. A Monza gli riportavano l’ipotesi del turnover, lui rispondeva: “Vedrete che continuerò a fare quello che ho sempre fatto”. Esattamente.