Virtual safety car, la vittoria di Markelov in GP2 scopre un nervo sensibile

mercoledì 1 giugno 2016 · Regolamenti
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Non ci ha capito niente nemmeno lui: “Avevo un vantaggio di 6, poi 8, poi 13 secondi. E dopo la virtual safety car ne avevo 35. Non ho idea”. È onesto Artem Markelov su un tema che nel weekend di Monaco ha agitato il paddock della GP2 e ha scoperto un nervo sensibile nella procedura di virtual safety car.

Che poi è la stessa della serie regina dove in effetti, in un anno e mezzo di applicazione, qualche incongruenza pure s’è notata. Mai così evidente comunque quanto in feature race di GP2 venerdì mattina a Montecarlo.

I fatti allora. Markelov di Russian Time parte quindicesimo dopo l’incidente delle qualifiche, la strategia che gli ha preparato la squadra prevede che faccia il pit stop più tardi possibile così da accorciare l’ultimo stint su mescola più morbida. Già questo lo mette in condizione di rimontare e giocarsi il podio, tant’è che al giro 36 c’è lui in testa malgrado sia ancora in debito della sosta. La svolta però arriva quando la direzione corsa attiva il regime di virtual safety car per i detriti di Ghiotto.

È in questo frangente che Markelov allunga su Nato che s’è già fermato, trova i secondi che gli consentono di stare in testa anche dopo il pit stop. Spiega il team: “Quando c’è virtual safety car non reagiscono tutti con la stessa prontezza, qualcuno è più veloce, qualcuno più lento”, per cui le fasi di rallentamento e accelerazione finiscono per amplificare o contrarre i distacchi nonostante il regolamento venga rispettato alla lettera.

Dai dati della Fia risulta che in regime di virtual safety car Markelov sfila a Nato 16 secondi, a dimostrazione del fatto che il rallentamento non l’hanno subito nella stessa misura. E la norma invece è pensata per tenere invariati i distacchi.

Ma qui c’entra anche la fortuna perché è vero che il regime di safety car virtuale si applica simultaneamente su tutta la pista, ma chi lo becca sul dritto è più penalizzato; similmente, chi prende la ripartenza in curva guadagna poco e niente.

Insomma tutto corretto. Senza reclami. In attesa che un episodio del genere non avveleni seriamente e irrimediabilmente un Gran Premio e apra la porta alla rivalutazione della procedura.

GP2, Monte Carlo,