PHOTO CREDIT · Ted Kravitz
Lunghissima, scenografica e… strettissima: ecco il punto più angusto della pista di Baku
lunedì 1 febbraio 2016 · Gran Premi
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Verso di percorrenza antiorario, venti curve per 6 chilometri di lunghezza, sarà seconda solo a Spa Francorchamps la pista di Buku che il 19 giugno, nel weekend della 24 Ore di Le Mans, ospita il primo Gran Premio in Azerbaigian.
Il progetto è di Hermann Tilke, l’ennesimo. Ma si tratta di un circuito cittadino, per cui come già aveva fatto per la bozza di Singapore, il guru delle piste del nuovo millennio s’è limitato a congiungere i punti più scenografici della capitale, aggiungere tribune e possibilmente vie di fuga.
È venuto fuori un tracciato interessante con un allungo spremimotori di 2 chilometri su Neftchilar Avenue dove si toccano i 340 all’ora, la velocità media invece secondo le simulazioni si attesta intorno ai 200. Incide il tratto più lento, in salita, sotto le mura della città vecchia. Là è prevista “una sezione estremamente stretta – anticipano gli organizzatori – che premierà precisione e coraggio”.
Si tratta del passaggio più angusto del circuito, la sequenza ravvicinata delle curve 8, 9 e 10, un budello non più largo di 7 metri e mezzo dopo Aziz Aliyev Street dove oggi – come testimoniano Google Street View e le foto di Ted Kravitz che è andato in avanscoperta – dominano ancora buche e acciottolato.
Il codice internazionale della Federazione prescrive che la carreggiata su una pista da Gran Premio deve misurare almeno 12 metri. Ma la regola vale per i circuiti permanenti, per cui come a Montecarlo e Singapore certe prescrizioni crollano. Resta da capire come si possa andare a recuperare una macchina che malauguratamente dovesse sbattere.