Il veto che t’aspetti: Ferrari rifiuta il calmiere sui motori. La Fia cerca un partner a basso costo

sabato 31 ottobre 2015 · Politica
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Le sta provando tutte la Federazione per assicurare il futuro a chi non può permetterselo. E sta lavorando insieme con Ecclestone. La strategia della salvezza si basa sul contenimento dei costi attraverso le regole tecniche e sportive. In linea di massima, è una filosofia che il Gruppo Strategia – di cui fa parte anche la Ferrari – approva e promuove.

Ma tra i punti della riforma di Todt c’era anche il calmiere sui prezzi dei motori e delle trasmissioni. E qui da Maranello è arrivato il veto. Ha spiegato Arrivabene in Messico:

Dal nostro puinto di vista la questione è abbastanza semplice. Abbiamo esercitato il veto per il nostro legittimo diritto commerciale di fare business come produttori di motori.

Ci sono dei costi di ricerca e sviluppo che qualcuno deve coprire. Non mi pare che esistano entità commerciali che ti danno un prodotto gratis oppure a basso prezzo. Questo è il principio.

È ragionevole la posizione del cavallino. Soprattutto, prevedibile. Del resto, anche Mercedes che non ha diritto di veto aveva lasciato intendere che il prezzo dei propulsori non può fissarlo la Federazione.

Che da parte sua comunque ha già fatto sapere che adesso la prossima mossa è obbligata: aprire un bando per un fornitore esterno che si faccia carico di costruire un motore a prezzo contenuto e prestazioni decenti. Come è stato nel 2010 per Cosworth a cui Mosley all’epoca riuscì a portare clienti in maniera anche sospetta e non proprio trasparente.

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