Il caso prodigioso della Ferrari 666 su Autosprint: “Lenta”. Anzi no: “Recupera”

mercoledì 29 ottobre 2014 · Dal paddock
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La prima rossa della direzione tecnica di James Allison – quella che nella numerazione progressiva dei progetti del Cavallino nasce sotto il numero della bestia, 666 secondo l’Apocalisse di san Giovanni – è appena oltre lo stadio embrionale, ma diverse perplessità già le alimenta, perlomeno sulla carta stampata e di riflesso sulla rete.

C’è un caso curioso che nasce e muore su Autosprint. Sul numero del 21 ottobre, Alberto Antonini con le spalle coperte dal condizionale scrive che la Ferrari del 2015 sembra più lenta di questa, cita “fonti attendibili” ma non le identifica. La voce la rilancia anche il sito, diventa virale attraverso il meccanismo perverso delle replicazioni che avvelenano la rete. Il succo:

Dai primi riscontri sul modellino testato prima in galleria del vento e poi al simulatore risulterebbe che la Ferrari del prossimo anno si è rivelata per adesso più lenta del modello attuale. (…) Conferma le voci dello scorso mese sul fatto che ad Alonso (e poi anche a Vettel) fosse stato informalmente detto di non attendersi un deciso cambio di competitività nel 2015.

Poi succede che a distanza di una settimana appena, Autosprint corregge il tiro in concomitanza sospetta con la sortita di Marchionne a Maranello. La Ferrari ha recuperato e la bestia comincia a dare risultati confortanti, cambia volto in sette giorni. Prodigioso per un team che ha clamorosamente steccato il motore ibrido, ci ha messo due anni per ricalibrare la galleria del vento e non ha tenuto il passo dell’evoluzione dell’aerodinamica.

Perciò resta il giallo, sulla solidità di certe rivelazioni e sulle ragioni che comandano le rettifiche. Due anni fa perfino Autosport, la massima testata mondiale in tema di competizioni sportive, alla vigilia della presentazione della McLaren aveva scritto che Woking stava “per affrontare una battaglia per la legalità della MP4/27” e alla fine lo scoop era scomparso. Le telefonate degli uffici stampa sono dei fulmini. Più veloci di ogni sviluppo tecnico.

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