Le ragioni di Vettel: il potere del rosso e quella clausola che l’ha liberato
mercoledì 8 ottobre 2014 · Mercato
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Si direbbe che la porta l’abbia aperta la clausola sui risultati, quella che prevedeva almeno il terzo posto nel mondiale alla data del 30 settembre. Ma fa riflettere la formula – “Sebastian Vettel ci ha comunicato che lascerà la squadra alla fine del 2014” – che Red Bull impiega per annunciare la scissione, perché come giustamente sottolinea Autosprint “non sa di decisione congiunta”.
Vettel a Suzuka si spiegava coi giornalisti: “Un passo difficile, ma adesso bisogna aprire un capitolo nuovo”. Non c’entrano – assicura – la debacle del 2014, la regressione tecnica del team, il ridimensionamento di Newey, le mazzoliate che ha preso da Ricciardo: “Sono stati diversi fattori insieme. Comunque qui in squadra non ci sono aspetti negativi”.
Piuttosto, Seb fa quello che prima di lui in tempi recenti hanno fatto Hamilton dopo la McLaren, Alonso dopo la Renault, Schumacher dopo la Benetton: cercare fortuna altrove per la consacrazione fuori dal team della prima affermazione. Infatti dice: “È come quando arriva quel momento della tua vita in cui cresci e devi uscire di casa”.
E la casa, a sentire Chris Horner, nemmeno prova a convincerlo dopo otto anni, due in Toro Rosso, sei in Red Bull: “Perché anziché trattenere un pilota contro la sua volontà, quando il suo cuore non è più qui, è meglio riflettere sui momenti belli e guardare avanti. Io credo che Seb abbia desiderato una nuova sfida”.
Nemmeno lui dà peso ai risultati in discesa e alle ristrutturazioni dell’organico: “Penso che l’abbiano convinto le lusinghe di un altro team, un team dal colore smagliante”. Potere del rosso, insomma.
Horner certe intenzioni giura di averle intuite in anticipo: “Sebastian lo conosco da tempo, so interpretare il linguaggio del corpo. Direi che qualcosa lo stava distraendo”. Ma Vettel la volontà d’andarsene l’ha espressa soltanto venerdì sera a Suzuka. E qualche risentimento deve averlo scatenato. Di qui le ragioni del comunicato, secco, deciso, asciutto, che in fretta sottoscrive il divorzio e in fretta promuove Kvyat.