L’impatto della nuova legge sulle radio: diventa illecito un terzo delle chiamate
mercoledì 17 settembre 2014 · Regolamenti
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La prende a ridere, Daniel Ricciardo: “Sbaglieremo le curve e ci schianteremo nei muri”. A Singapore comincia la nuova epoca della Formula 1 con la museruola: meno conversazioni radio tra piloti e tecnici, divieto assoluto di suggerimenti e indicazioni “relative alla prestazione”. E il decreto si estende anche ai tabelloni di segnalazione sul muretto.
C’è il rischio che diventi una battaglia improduttiva, come quella del 2001 contro l’elettronica: la Fia che prima vieta e poi liberalizza perché non ha i mezzi per controllare. Parigi comunque assicura che l’impianto per sorvegliare le radio è perfetto, promette verifiche a tappeto in tempo reale.
Un lavoraccio. Per dare un’idea: in gara la regia internazionale riesce a passare soltanto una frazione minima di tutte le conversazioni, perché dal muretto di ogni squadra partono almeno trecento chiamate, il che significa uno scambio bidirezionale di oltre tremila messaggi.
Adesso con il giro di vite si prospetta un taglio perlomeno di un terzo, sulla base delle stime di F1Fanatic che ha setacciato per riferimento i dialoghi del Gran Premio d’Italia.
Resta comunque una mole pesante da tenere sotto controllo. Oltre al fatto che la Federazione in qualche modo deve cautelarsi a fronte dei messaggi cifrati. Non necessariamente “I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno mi feriscono il cuore d’un monotono languore”, piuttosto qualcosa di più discreto, un’indicazione innocua e perfettamente legittima che invece può significare altro nel linguaggio codificato della squadra. “Spingi di più” o “spingi adesso” per suggerire una mappatura, una regolazione sul cambio o una ripartizione di frenata. Proprio quello che la Fia bandisce.