Mercedes, il caso delle centraline bollenti: dopo Montréal dilaga l’incubo del caldo
martedì 17 giugno 2014 · Tecnica
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Arriva l’estate, si riaffaccia l’incubo del caldo e si porta dietro il pericolo dei guasti. Montréal il segnale l’ha lanciato: “C’è stato un picco di temperature – diceva Toto Wolff – in un sistema che non credevamo fossi cruciale come si è rivelato”.
Dopo la corsa la Mercedes citava un’avaria elettronica che toglieva i 160 cavalli del recupero d’energia e lasciava solo quelli del motore. Ma Hamilton parlava pure di guai ai freni. E in effetti il dispositivo MGU-K per accumulare l’energia che si dissipa in frenata al posteriore di fatto compensa quell’aliquota di coppia frenante che le squadre quest’anno hanno perso per via del ridimensionamento dei dischi. Per cui nel momento in cui s’è piantato il recupero d’energia se n’è andata l’efficienza del brake-by-wire.
Ad ogni modo, è probabile che tutti i tormenti si riconducano a monte, alla centralina che deve gestire i carichi elettrici tra l’unità motrice e le batterie e che, come sottolinea l’analisi di Autosport, tra tutti i componenti del motore è quello che dall’inizio della stagione ha ceduto più volte. Soprattutto sulle unità della Renault, ma è significativo che a Montréal dopo le prove di sabato proprio la Mercedes avesse sostituito la centralina a Hamilton che adesso resta con un solo esemplare.
L’aspetto interessante è che il calvario di Hamilton e Rosberg è cominciato in simultanea: “E questo – sorride Wolff – vi dimostra che corrono nelle stesse condizioni e con le stesse regolazioni”.
Stesse regolazioni che la squadra ha applicato anche per cercare di portarli al traguardo: “Abbiamo ordinato di gestire i freni e abbiamo modificato la ripartizione di frenata. Sia Lewis che Nico hanno rispettato esattamente quello che gli è stato suggerito, ma eravamo al limite. E quando Lewis è entrato ai box e la macchina si è fermata le temperature si sono ulteriormente alzate. Con Nico invece siamo stati più fortunati”.
Ma fino al traguardo pure il leader del mondiale ha patito il debito di potenza, ha dovuto fare economia di benzina per coprire la distanza di gara senza il recupero d’energia e ha guidato solo coi freni anteriori. Sulla pista che, tra tutte quelle del mondiale, è severa tanto per i freni quanto i consumi.