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Gran Premio di Spagna 2014, prove libere
venerdì 9 maggio 2014 · Roundup
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Non c’è traccia dell’evoluzione della Ferrari, non c’è traccia del livellamento di valori che la pausa faceva presagire. I tempi migliori li marcano ancora le Mercedes: c’è Hamilton in testa davanti a Rosberg nella prima sessione di prove a Barcellona, poi vengono Ricciardo, Alonso e Raikkonen, ma il distacco tocca già i due secondi.
Ferrari-B? Non è arrivato il nuovo musetto, l’unica modifica sostanziale che la Ferrari porta in Spagna è pensata esclusivamente in funzione di Raikkonen che non gradiva l’inserimento in curva. Alonso ci va cauto: “Non posso promettere il podio”. Ma secondo la Mercedes, è la rossa la vera minaccia.
Suzie-bis. Le prova tutte la Red Bull per Vettel, gli cambia anche la scocca. Dopo Shanghai, aveva detto Helmut Marko: “Non capiamo perché il consumo delle gomme di Seb sia maggiore rispetto a Ricciardo. Stiamo indagando se ci sia un problema al telaio”. Ma la malasorte che una volta si accaniva su Webber adesso s’è spostata proprio su Vettel che resta bloccato da un guasto elettrico.
I rischi delle diete. La Sauber ha alleggerito di 15 chili la nuova scocca, ma Sutil resta ossessionato dal peso dopo che la lobby dei piloti più leggeri ha impedito alla Fia di zavorrare i sedili. Svela: “Non ho mangiato per due giorni, ho solo bevuto. Non è stato semplice, ma è interessante la risposta che ho notato”.
Loghi e loghi. Sulla Force India è spuntato il logo della vodka Smirnoff. Nel 2005 era saltato l’accordo con la Red Bull, per soffocare la controversia sull’associazione di bibite stimolanti e alcol: “Noi – disse Mateschitz – non beviamo né fumiamo”. Per iniziativa di Gérard Lopez la Lotus invece promuove l’esposizione che la città di Toledo dedica a Dominikos Theotokopoulos, in arte El Greco, nel quarto centenario della morte.
Branding. I promotori della corsa stanno lavorando per modificare la denominazione ufficiale dell’evento: da Gran Premio di Spagna a Gran Premio di Barcellona, perché secondo le indagini di mercato “Barcellona fa vendere più della Spagna”.
