Gran Premio del Bahrain 2014, gara

domenica 6 aprile 2014 · Roundup
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Insieme coi riflettori, Sakhir accende i duelli. Dà spettacolo, regala azione dal via al traguardo, una corsa “tutta rock and roll” la giudica Brian Johnson che conduce le interviste sul podio prima di suonare con gli AC/DC. Hamilton firma una prestazione da hit parade: resiste con le dure a Rosberg che fa l’ultimo stint sulle morbide. Insieme, danno a Mercedes la seconda doppietta consecutiva.

Doppia punta. Trecento chilometri di gara, due strategie diverse nell’impiego delle gomme e comunque un secondo appena di differenza sotto la bandiera a scacchi, 88 millesimi nella classifica dei giri veloci e diversi incontri ravvicinati. Red Bull ammazzava le corse con un pilota soltanto, Mercedes invece gioca con due punte. Non c’è ordine di squadra, solo un avvertimento direttamente da Paddy Lowe: “Assicuriamoci di portare entrambe le macchine a casa”. Dice Toto Wolff: “Abbiamo due piloti intelligenti”. Due diavoli.

Dopo gli alieni. Massa parte a tavoletta neanche avesse due motori, si porta in P3 alla prima curva, poi la Williams decade pure con Bottas ed esce dalla lotta per il terzo posto, il primo per i terrestri. La spunta Perez: scaricato da McLaren, va a prendersi il podio con Force India davanti a Ricciardo e Hulkenberg.

A picco. Impalpabile, enigmatica e demoralizzante. Pare abbia tutti i difetti del mondo, la F14-T che nei test sembrava la risposta alla Mercedes e invece dopo Sakhir ha perfino meno punti della Red Bull. Pit-stop, strategia, affidabilità: “Sono tutti elementi che funzionano. Quello che manca – dice Alonso – è la prestazione”. Per Montezemolo, un argomento più serio delle lagne strumentali sulle regole e sullo spettacolo.

Acrobazie aeree. Torna in pista dopo il pit-stop, manca il punto di frenata a gomme fredde, sperona Gutierrez che tutto tranquillo sta impostando la prima curva, gli fa da montacarichi e lo manda in tonneau. Maldonado per poco non fa una strage. Perde (solo) cinque posizioni in griglia a Shanghai e sconta (solo) tre punti di penalità sulla superlicenza. E gli è andata di lusso.

Arruolato! Con la gara di Sakhir, alla Williams prendeva servizio ufficialmente Rob Smedley che segue Massa da Maranello a Grove: deve rafforzare il team in pista, ma buona parte del ruolo si esplica nel supporto dello sviluppo in fabbrica. Quindi nessuna chance di sentirlo un’altra volta in conversazione radio con Felipe.

Guarda che luna. Dal punto di vista delle esigenze delle televisioni, la prima del Bahrain sotto la luce artificiale è una notturna inutile che altrove – tipo a Singapore e Abu Dhabi – assume un senso perché favorisce l’orario europeo e invece nel caso di Sakhir sposta la partenza nella fascia in cui le pay-tv fanno scorrere gli highlights del calcio. Sotto quest’aspetto, Ecclestone non ci ha preso.

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