PHOTO CREDIT · Mark Thompson
Flussometri, Red Bull scorge una falla. E la Fia dà lezioni private alla stampa
venerdì 28 marzo 2014 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti
Dopo 100 ore di funzionamento vanno ricalibrati, dopo 400 vanno sostituiti. Se i calcoli della Fia sulla vita utile sono corretti, di flussometri per il carburante “ne bastano due per fare tutta la stagione”. Sulla macchina di Ricciardo invece la Red Bull ne ha già sostituiti due in Australia e un altro dopo le libere in Malesia.
Resta rovente il clima tra Milton Keynes e Parigi. Ribadisce Christian Horner: “Non si tratta di fluttuazioni. La lettura non è mai costante”. In più, secondo i campioni del mondo c’è una falla nel regolamento, che indica la prassi ma non specifica da nessuna parte che l’unico sensore che fa testo per i rilevamenti è quello di Gill HySpeed.
Nel 2007 un’omissione nelle leggi tecniche l’hanno scovata Williams e Sauber. È curioso perché pure si parla di carburante: in Brasile le temperature delle benzine sono fuori tolleranza rispetto ai valori della Fom, invece rientrano perfettamente nella norma rispetto a Meteo France a cui si rifanno tutte le squadre. Nel testo della regola la lacuna c’è, il riferimento ufficiale non è indicato, per cui la Fia non punisce nessuno. Nemmeno quando la McLaren chiede il riesame. Ma all’epoca ci sono in ballo due piazzamenti che indirettamente possono regalare il mondiale a Hamilton.
Ad ogni modo, almeno nel caso dei flussometri il vuoto nelle specifiche lo vede solo la Red Bull. Dice Whiting: “L’articolo 5.10 è abbastanza chiaro. Il flusso della benzina va misurato solo con la sonda omologata”. C’è anche una direttiva tecnica d’integrazione: è del 1° marzo, conferma che sono ammessi solo i flussometri omologati.
Sulla necessità di una sonda standard, uno sforzo di divulgazione ammirevole l’ha fatto Fabrice Lom, che fino al 2012 lavorava per la Renault e adesso si occupa di motori direttamente per conto della Federazione. Una lezione privata ai giornalisti in sala stampa. Grafici, formule, non tutti hanno afferrato. Lui comunque ha spiegato il nodo qual è: se i commissari sentono che un sensore sta andando alla deriva nelle letture, possono chiedere che la squadra applichi il back-up come ai personal computer, in modo da ripristinare la configurazione di acquisizione. E proprio come ai personal computer, il back-up devi prepararlo in anticipo.
Per i flussometri a ultrasuoni, la copia di riserva dello schema di funzionamento chiama in causa un fattore di correzione sul consumo istantaneo che legge la telemetria. “A patto che ci arrivino dati onesti”, chiosa Lom. Soprattutto, pure la calibrazione preliminare “prende come termine di riferimento una sonda ufficiale”. Perciò la Fia non può accettare un sistema di misurazione alternativo: “Non è tarato rispetto a un sensore noto”.