Raikkonen si opera, non finisce la stagione. Quanto ha pesato la Ferrari?
domenica 10 novembre 2013 · Dal paddock
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Anziché nel paddock di Austin, giovedì deve stare a Salisburgo per operarsi alla schiena. Dopodiché deve osservare un periodo di riposo “che va tra cinque e sei settimane”, come lui stesso ha fatto sapere alla stampa finlandese. Significa che Raikkonen chiude con due corse d’anticipo il campionato e di conseguenza anche la carriera alla Lotus, prima del passaggio alla Ferrari.
L’anticipazione è venuta da Turun Sanomat, poi Autosport ha trovato conferma nelle parole di Steve Robertson, il manager di Iceman: “In un mondo ideale sarebbe stato carino finire la stagione. Purtroppo non è possibile, per via dei fortissimi dolori che Kimi sta sopportando“. E di cui la Lotus comunque non era all’oscuro, dal momento che sia a Singapore che a Yeongam la partecipazione di Raikkonen già era rimasta in bilico, al punto che la squadra teneva Valsecchi in preallarme.
La tempistica però adesso qualche domanda la porta a galla. Raikkonen ad Abu Dhabi minacciava esplicitamente di non completare la stagione se la squadra non gli avesse pagato tutti gli arretrati. Ma la disputa sembrava fosse risolta grazie all’ingresso dei nuovi sponsor.
A dare l’impressione che la Lotus non s’aspettasse il colpo di scena è il fatto che proprio venerdì Enstone parlasse con Autosport della preparazione del telaio a passo corto per Kimi in riferimento al round di Austin. Di qui la deduzione che Raikkonen si sia tenuto per sé la reale portata dei problemi muscolari prima di ottenere la garanzia sui pagamenti.
A meno che l’accelerazione improvvisa verso l’intervento chirurgico non l’abbia data la Ferrari perché giovedì sera Italiaracing riferiva di un incontro tra Raikkonen, Montezemolo e Domenicali in un clima “di estrema cordialità” per impostare il piano di marcia verso il 2014. E considerata la convalescenza lunga che prospettano i medici, Maranello facendo perno sul contratto può aver chiesto di anticipare drasticamente i tempi. Oltre al fatto che privando la Lotus della sua pedina di punta, la Scuderia si garantisce un vantaggio nella lotta tra i costruttori.