Gran Premio d’India 2013, gara
domenica 27 ottobre 2013 · Roundup
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Gli bastava il quinto posto e invece ha voluto assestare un pugno con stile. Dal Belgio in poi le gare sono come i filmati hard: può capitare di tutto, ma il finale è sempre quello. Non rientra ai box dopo il giro d’onore, fa un paio di donuts a ruote fumanti, abbandona la Red Bull sul rettilineo davanti alla tribuna. È un discolo, prende un’ammonizione e 25 mila euro di multa. Ma la storia guadagna immagini straordinarie che suggellano l’apoteosi di Sebastian Vettel.
Gli altri. Il primo dei terrestri è Rosberg, ma arriva dopo mezzo minuto. È da albo d’oro la rimonta di Grosjean: parte diciassettesimo e arriva terzo. Nel bilancio della giornata archivia a suo favore pure un contrasto a fuoco con Raikkonen. Che nel finale soffre un calo vertiginoso e non riesce a difendere il podio: cambia le gomme a due giri dalla fine, arriva settimo, ma fissa il giro record.
Bersagliati. Hanno detto peste e corna degli alternatori di Magneti Marelli, hanno cambiato fornitore, ma il problema non l’hanno risolto: la Red Bull ha perso Webber a due terzi di gara e via radio ha dovuto sbraitare per chiedergli di parcheggiare e salvare il motore. Secondo le simulazioni, la tattica vincente ce l’aveva lui che partiva in P4 con le medie. Ma dopo il valzer delle soste, prima che si ritirasse, davanti c’era già Vettel.
Rosso pallido. Sembra un’allucinazione, ma al comando al terzo giro c’è Massa, quando Vettel anticipa drasticamente il primo cambio gomme per sbarazzarsi delle morbide. La gara di Felipe però non produce più del quarto posto, a 41 secondi dal leader. Ad Alonso non va meglio: undicesimo, quasi doppiato, dopo il danno dell’ala anteriore nel duello con Webber e una botta alla sospensione nel sorpasso a Perez.
I consigli della nonna. Pirelli raccomandava alle squadre la durata degli stint di corsa: non più di 15 giri sulle morbide, non più di 35 sulle medie. Se n’è fregato Sutil che sulle medie ha coperto tutta la distanza dal via al giro 42 e ha scalato il podio virtuale. Ma non era la strategia più giusta: nell’ordine d’arrivo sprofonda in P9.
Le classifiche. Il campionato è deciso su entrambi i fronti: insieme con Vettel è iridata anche la Red Bull, con 470 punti, 157 più della Mercedes che torna davanti alla Ferrari.