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Temperatura delle gomme, cosa dicono le termocamere della Formula 1

domenica 29 settembre 2013 · Tecnica
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Al Gran Premio d’Italia la regia internazionale ha scoperto le telecamere termiche che la società di Ecclestone installa a rotazione sulle macchine. A Monza una la montava Di Resta, per cui le televisioni hanno registrato l’incidente della Roggia da un punto di vista tecnicamente inconsueto oltre che privilegiato. Al di là delle note di folclore, le termocamere stanno spiegando uno degli aspetti più interessanti del campionato: la gestione della temperatura delle gomme.

Il principio si basa sulla rilevazione delle radiazioni nel campo dell’infrarosso: le emettono tutti i corpi, ma la lunghezza d’onda cambia a seconda della temperatura, per cui si possono elaborare delle mappe termiche per fini scientifici, militari e medici.

Le termocamere della FOM non forniscono una scala di riferimento per leggere effettivamente i valori delle temperature. E secondo quello che fa notare il blog tecnico di F1Technical.net non è neanche detto che la calibrazione sia lineare. Però la visione comparativa delle zone più sollecitate dal punto di vista termico è significativa perché in certe fasi mostra la distribuzione non uniforme del calore sul pneumatico.

Non sorprende che sulle gomme anteriori il bordo interno venga riscaldato più della cintura perché si becca il picco di sollecitazioni meccaniche per via dell’angolo di camber. Piuttosto, è interessante l’inquadratura posteriore che si è registrata a Singapore dalla termocamera della Ferrari di Massa, perché si vede in maniera inequivocabile che i fianchi dei pneumatici vengono riscaldati dai gas di scappamento.

È una conseguenza degli scarichi a effetto Coanda, per cui l’aumento di temperatura del fianco della gomma è significativo quando il flusso di scarico è maggiore, ovvero quando il motore sale di giri in fase d’accelerazione o nelle scalate di marcia.

Su questo punto, F1WEB.it aveva sentito la Pirelli dopo che Vettel ad Abu Dhabi nel 2011 aveva bruciato letteralmente la spalla al primo giro e indirettamente aveva dato credito ai timori della FIA sul divieto di soffiaggio. È anche per questo motivo che dall’anno prossimo coi nuovi motori entrano in vigore anche tutta una serie di normative per vietare l’uso intelligente e potenzialmente rischioso degli scarichi.

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