Il Drake, l’Ingegnere, il Grande Vecchio: 25 anni fa moriva Enzo Ferrari

mercoledì 14 agosto 2013 · Amarcord
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Per tutti era il Drake in onore di sir Francis che nel 1588 aveva sconfitto l’Armada spagnola con la flotta inglese. Ma era pure il Commendatore per l’onorificenza del 1927 per meriti sportivi, l’Ingegnere per la laurea honoris causa in Ingegneria Meccanica all’Università di Bologna. Era anche il Grande Vecchio. Per Niki Lauda, con meno riverenza, semplicemente “il vecchio”.

Lo invidiavano perché come disse Henry Ford “questo signor Ferrari si vede citato gratis ogni lunedì da tutti i giornali del mondo, mentre gli altri buttano via milioni di pubblicità”.

Moriva 25 anni fa, il 14 agosto 1988, Enzo Ferrari. Quello tracciato da Enzo Biagi resta il ritratto migliore: “Non creò solamente un’auto, ma un modo di essere, una leggenda. E pensare che a 19 anni piangeva perché non sapeva che fare della propria vita”.

Aveva cercato un posto alla Fiat, si era fatto raccomandare ed era stato scartato: “Mi dissero che non erano ancora sufficientemente grandi per ospitare tutti i reduci di guerra. Mi ritrovai per strada, i vestiti mi si gelavano addosso”.

Dieci anni dopo aveva la sua squadra corse: all’inizio Scuderia Ferrari, poi Auto Avio Costruzioni, poi Sefac e poi di nuovo – e definitivamente – Ferrari nel 1965.

Esordio ufficiale in Formula 1 il 21 maggio 1950 a Monte-Carlo con Luigi Villoresi e Alberto Ascari sulle rosse ufficiali, Raymond Sommer e Peter Whitehead su quelle clienti. Primo successo, il 14 luglio 1951 a Silverstone, con Froilan Cabezon Gonzalez, ai danni dell’Alfa Romeo che il Drake aveva sostenuto prima di mettersi in proprio. Lui stesso nelle memorie riporta: “Quel giorno mi sentivo come se avessi ucciso mia madre”.

Ascari, Ferrari, Lauda,