La Ferrari si sdoppia: Simone Resta per il 2013, Fabio Montecchi per il 2014
sabato 22 dicembre 2012 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti
La Ferrari parte già col fiatone. È l’effetto della spremuta estrema dei reparti di produzione e progettazione nella corsa all’iride che nel 2012 si è protratta fino a Interlagos. Dice Stefano Domenicali: “Ci siamo dedicati alla nuova macchina soltanto poche settimane prima dell’ultima gara“.
Adesso Maranello si riorganizza e contemporaneamente butta un occhio anche al 2014, quando oltre ai nuovi motori V6 e alla modifica del kers per recuperare i flussi del turbocompressore, arriva pure la rivoluzione dell’aerodinamica.
Ecco perché nella nuova struttura organizzativa ci sono due coordinatori di progetto: Simone Resta per l’auto del 2013 e Fabio Montecchi per quella del 2014.
Il capo progettista comunque è sempre Nicholas Tombazis, mentre la direzione tecnica è di Pat Fry, perché le due linee lavorano in parallelo però mettono in comune la filosofia dell’approccio “diverso – spiega Luca di Montezemolo – e più creativo, senza sforare nel doping, come accadde nel 2009 con il doppio diffusore”.
La Ferrari pure nel 2011 aveva promesso una macchina estrema che poi non s’è mai vista. Nel 2012 tutte le integrazioni di peso si sono arenate per via del dramma della galleria del vento. E il Cavallino da lì riparte: la struttura resta chiusa fino ad agosto per i lavori di rifacimento e ricalibrazione.
Nel frattempo la Ferrari del 2013 nasce integralmente a Colonia, negli impianti che una volta appartenevano alla Toyota. Con una novità di organico anche in questo caso: “Abbiamo suddiviso meglio i compiti – spiega Domenicali – fra chi si deve occupare della gestione della galleria e chi deve concentrarsi di più sulla fase creativa. Quando si fanno troppe cose insieme, forse non si riesce ad essere abbastanza efficaci”.