Gran Premio del Brasile 2012, qualifiche

sabato 24 novembre 2012 · Roundup
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Dalla vittoria di Austin alla pole di Interlagos, è brevissimo il passo di Hamilton. E la McLaren torna ufficialmente in palla perché in P2 c’è Button. Invece nella sfida che assegna il Titolo, il round di qualifica lo vince un’altra volta Vettel che si piazza quarto mentre Alonso rimedia la settima piazza.

Le sanzioni. Maldonado è ammonito per aver saltato i controlli di peso nel corso delle qualifiche; siccome è il terzo cartellino giallo che accumula dall’inizio dell’anno, l’infrazione gli costa l’arretramento di dieci posti in griglia. Nessun intervento invece in merito all’incidente tra de la Rosa e Grosjean alla Subida dos boxes.

Tutto come allora. I responsabili della pista avevano in programma le modifiche alla Curva del Caffè dopo gli incidenti mortali capitati nelle categorie minori. Invece il lay-out è rimasto quello del 2012, anche perché – come aveva anticipato F1WEB.it – l’approvazione della FIA non è arrivata in tempo. Ecclestone però ammette: “Questa pista è stanca. Ha bisogno di una chirurgia plastica”.

Che casco mi metto. Come già aveva omaggiato l’India, Hamilton a Interlagos sfoggia sul casco la bandiera del Brasile. Massa ha sostituito il verde col rosso e Vettel che normalmente sul tema è sempre stravagante si è presentato con la calotta a strisce brillanti.

Sottosopra. Da RaiSport una coppia interessante di frasi in subbuglio. Gianfranco Mazzoni: “Pic ha già firmato con la Karthikeyan”. Pino Allievi: “Alonso sulla differenza fa il bagnato”.

Il conto. Ad Austin la Red Bull aveva ordinato per Vettel un paio di stivali in stile cow-boy e li aveva fatti confezionare su misura con i colori e il logo del team. Poi però nessuno li ha ritirati. E adesso c’è un conto di 2150 dollari da saldare.

Nei secoli fedeli. Si chiama kamui-support.com: è il sito internet che Kamui Kobayashi ha lanciato per chiedere sostegno – soprattutto economico – dopo che la Sauber l’ha fatto fuori per promuovere Gutierrez. Che in maniera preoccupante intanto ammette: “Non lo so se sono già pronto per la Formula 1”.

San Paolo Gotham City. Per evitare gli atti di violenza e le rapine che ogni anno in misura più o meno grave coinvolgono il personale delle squadre, parecchi team hanno preso la precauzione di alloggiare lontano dalla pista, nei quartieri meno critici. E i meccanici per non dare nell’occhio restano in borghese quando si spostano dagli alberghi al circuito.

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