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Gran Premio d’India 2012, gara

domenica 28 ottobre 2012 · Roundup
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Quarto successo di fila e altri 7 punti su Alonso. Vettel in India replica la vittoria del 2011. Martin Brundle che lo intervista sul podio giustamente annota: “Sembra che la pista l’abbia disegnata tu, per come vai veloce”. Però rispetto al 2011 non va a segno il grand chelem perché Button si prende il giro record.

Fuori programma. Sono due comunque i momenti critici seri nel pomeriggio di Seb. Il primo per responsabilità di Maldonado, che con una gomma bucata gli si pianta davanti quando rientra in pista. Il secondo a dieci giri dalla fine, quando il fondo piatto della RB8 si mette a grattare sull’asfalto, spara una valanga di scintille e poi magicamente si assesta da solo.

Tutto cuore. Alonso resiste, rimonta tre posti rispetto alla posizione di partenza, si piazza secondo e nega la doppietta alla Red Bull. Nel confronto con Webber è favorito dal fatto che sulla Red Bull il kers si guasta a metà gara. Ma Fernando dal via al traguardo mostra una determinazione suprema. La stessa che gli fa dire: “Vincerò questo campionato. Sicuro al 100%”.

In riserva. Non è brillante invece il risultato di Massa che tira i remi in barca dopo 30 giri e chiude sesto per via del consumo anomalo di benzina. Non che prima fosse irresistibile. Domenicali in ogni caso lo assolve perché Felipe grazie alle velocità di punta tiene comunque a bada Raikkonen.

McLaren. Contrariamente alle promesse post qualifiche non mettono nemmeno un poco di pressione sulle Red Bull. Per giunta, Button e Hamilton dopo l’India sono aritmeticamente fuori dai giochi per l’iride. La McLaren però resta pienamente in corsa tra i costruttori, non tanto per la vetta, quanto per contendere almeno il secondo posto alla Ferrari.

Pirelli. La voce circolava nel paddock già venerdì dopo le libere. Alonso diceva: “Sembra ci sia un parametro in meno”. Cioè: Pirelli è stata troppo conservativa con la scelte delle mescole, morbide e medie, per cui non c’era niente da inventarsi e bisognava andare sulla tattica della sosta unica. Paul Hembery ammette: “L’anno prossimo ci pensiamo meglio”.

Governance. Ecclestone nel paddock si è visto con le squadre per discutere l’imposizione del tetto di budget già nel 2013. La proposta è di limitare le spese a 250 milioni di dollari a stagione. La Williams se la ride: “A queste cifre comunque ci arrivano solo i top team”.

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