Gran Premio d’India 2012, qualifiche

sabato 27 ottobre 2012 · Roundup
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È uno schieramento ordinato quello che si forma dopo le qualifiche a Jaypee: le due Red Bull, le due McLaren e le due Ferrari. Sempre Sebastian Vettel al vertice, come in tutte le sessioni di prove libere: dà 40 millesimi a Webber, quasi tre decimi a Hamilton e dice: “Sul passo di gara siamo tutti più vicini”. Ma probabilmente è solamente pretattica.

Insufficiente. La correzione dell’aerodinamica della F2012 si conferma marginale: già in ritardo venerdì rispetto alla Red Bull, in qualifica la Ferrari si fa scavalcare anche dalla McLaren. Il settore critico per Alonso e Massa resta il secondo, quello dove c’è la curva 10 e serve un carico aerodinamico che il telaio non produce.

Bandiere… Sul musetto della F2012 campeggia la bandiera della Marina Militare Italiana: è il messaggio del Cavallino per la vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i marò del Reggimento San Marco che da febbraio sono detenuti in India con l’accusa di omicidio volontario. Alle autorità locali però la trovata della Ferrari non è andata giù perché “si usa lo sport – dice il ministro degli esteri – per mandare messaggi che non hanno a che fare con lo sport”. E ha preso le distanze anche Bernie Ecclestone.

… e bandiere. Hamilton omaggia l’India e riprende i colori del tiranga sul casco. Al centro della calotta figura il chakra, la ruota blu di filatura con 24 raggi che simboleggia l’autosufficienza. Una scelta audace, perché nel 2005 il governo voleva impedire perfino a Karthikeyan di usare i colori nazionali sul casco.

Ad imperitura memoria. Mentre l’Australia intitola una curva a Casey Stoner che dal 2007 è imbattuto a Phillip Island, in India gli organizzatori dedicano a Felipe Massa il cordolo della curva 8. Non è un cordolo qualunque perché è composto da dissuasori: Massa nel 2011 ci ruppe la sopensione anteriore non una, ma due volte: in qualifica e in gara.

Per grazia ricevuta. L’India ha ritirato il mandato d’arresto che aveva emesso contro Vijay Mallya a seguito dell’insolvenza di Kingfisher Airlines. E quindi Mallya si è liberamente presentato nel paddock della gara di casa.

India bis. L’affluenza in pista resta bassa, ma Ecclestone è intenzionato a negoziare una seconda tappa nel paese di Gandhi: “Però ne dobbiamo riparlare tra quattro anni”.

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