Valencia, le novità della Ferrari. E non tutte hanno funzionato
mercoledì 27 giugno 2012 · Tecnica
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Mentre Adrian Newey lanciava la versione B della Red Bull, a Valencia si muoveva anche la Ferrari. Il Cavallino oltre a modificare l’ala anteriore e il fondo scocca, in Spagna faceva debuttare una soluzione interessante nella zona dei condotti di scappamento.
L’aria calda che sbocca dai radiatori si somma al flusso rovente dei gas di scarico, per maggiorare la portata tra la paratia dell’alettone e la ruota, vale a dire nella zona in cui la Ferrari intende sfruttare il soffiaggio caldo. Perciò le aperture che le squadre normalmente ricavano sulle pance per smaltire il calore, sulla F2012 non sono praticate in maniera convenzionale, ma sfruttano una carenatura d’orientamento che fa da mixer coi gas del motore.
Alonso dopo le prove libere di venerdì non era soddisfatto al 100 percento: “Ci sono degli aggiornamenti che funzionano bene, altri un po’ meno. Forse bisogna aspettare e riproporli a Silverstone”.
La geometria degli scarichi sabato è rimasta immutata, però la Ferrari prima delle qualifiche ha messo da parte l’alettone anteriore nuovo ed è tornata sullo schema di Montréal, dove Alonso si era giocato la pole position. A Valencia invece, alla lotta per la pole non c’è nemmeno arrivato.
Montezemolo sabato era ai box. Spiegava: “Le posizioni sulla griglia di partenza non rispecchiano certo il valore della Ferrari di oggi”. Lo faceva notare anche Pat Fry: “In termini assoluti ci siamo avvicinati al gruppo dei migliori”. Alonso infatti a caldo diceva: “Siamo usciti dalle qualifiche per pochi millesimi, siamo tutti molto vicini. Perché poi alla fine la guidabilità della macchina era buona in tutto”.
Sensazioni che Fernando confermava anche domenica, quando la F2012 è venuta fuori sulla distanza e Montezemolo già era tornato in Italia.