Valencia, orgoglio spagnolo. Alonso super in casa: “È per la mia gente”
lunedì 25 giugno 2012 · Gran Premi
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È l’unico che nel 2012 è andato sempre a punti, anche il primo a conquistare due corse nella stagione che fino al Canada contava sette vincitori diversi su sette gare. A scriverlo è facile, a farlo è un’altra cosa: Alonso esce rinfrancato da Valencia, si riprende il comando della classifica sul territorio di casa, “la vittoria più bella – dice – dal punto di vista delle sensazioni”.
Pensa alla sua gente, Fernando. Lui che ha fatto riscoprire la Formula 1 alla Spagna: “Non è un bel periodo per il mio Paese. C’è la crisi, la gente ha una marea di problemi. Per venire al Gran Premio le famiglie hanno fatto dei viaggi lunghissimi, dormono in macchina o nelle roulotte o dove gli capita”.
L’11 giugno Rafael Nadal ha vinto il suo settimo Roland Garros in finale di nervi contro Novak Djokovic. Sabato sera prima della corsa le furie rosse di Vicente Del Bosque hanno conquistato la semifinale dell’Europeo: “C’erano le bandiere sui balconi e nelle strade, un senso d’orgoglio nel sentirsi spagnoli. Sentivo che dovevo fare qualcosa anche io. Perciò è un successo speciale”.
Che Fernando ha voluto festeggiare col pubblico dopo la bandiera a scacchi: “Dai box mi hanno detto di fermarmi in pista perché c’era un problema. Non so di cosa si trattava, per la verità non mi interessava nemmeno. Ero troppo preso dalla vittoria. La fortuna ha voluto che mi fermassi nel posto giusto per fare un po’ di festa con i tifosi, perché lì c’erano le due tribune più grandi e l’auto di servizio ci ha messo un po’ per arrivare a prendermi. Quindi ho avuto quasi dieci minuti per festeggiare”.
C’è una sensazione anche più forte che scavalca l’orgoglio nazionale, perché Alonso trionfa nel giorno in cui Vettel e Hamilton incassano il ko: “Quest’anno i risultati sono imprevedibili. E comunque alla fine è uno sport e lo sport è così. Ci sono alti e bassi”. A Valencia il vento soffiava per la rossa.