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Gran Premio del Canada 2012, gara
domenica 10 giugno 2012 · Roundup
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Si allunga la serie dei vincitori del 2012, Hamilton si aggiudica la corsa del Canada e la vetta del campionato, lotta per tutta la gara con Alonso e Vettel che crollano nel finale e pagano l’azzardo della tattica su sosta singola mentre lui invece va sul sicuro con due cambi gomme, rimonta, li sorpassa e vince.
A sorpresa. Arrivano sul podio Grosjean e Perez perché con loro, a differenza di Ferrari e Red Bull, i pneumatici reggono il rischio del pit-stop unico. La beffa l’avevano cercata anche altrove e non aveva funzionato. Perez ammette: “Il podio non era in programma”. Con Pirelli non esistono certezze tecniche.
Schumacher. Il DRS che già si era guastato nelle qualifiche in Bahrain si rompe a metà gara e l’ala resta bloccata nella posizione di minimo carico, che per come è concepito il sistema sulla Mercedes vuol dire deportanza ridotta anche all’avantreno. Per Michael è il quinto ritiro su sette gare. Quando guidava per la Ferrari, la sfortuna molestava Barrichello. Adesso il bersaglio è lui.
DRS. La FIA ha fatto un passo indietro e per la corsa ha limitato l’ala mobile al rettilineo tra il tornante e l’ultima chicane. Nel 2011 aveva sperimentato due zone di attivazione, ma il detection point era unico, per cui chi beneficiava dell’ala mobile per sorpassare, poi se ne scappava nel secondo tratto.
Solidarietà. A favore delle popolazioni colpite dal sisma dell’Emilia Romagna, la Ferrari ha lanciato un’asta di beneficenza: si possono comprare una 599XX, il musetto e l’alettone della F60, il motore della F2008, il casco, i guanti e il sottotuta di Alonso e Massa, la tuta di Fisichella.
Ipse dixit. Nel paddock s’è rivisto Jacques Villeneuve che l’ha sparata contro i colleghi: “Oggi corrono troppi bambini. Non sanno cos’è il rischio, si credono piloti a 12 anni e fanno tutta la carriera sulle spalle del papà senza sudare”. A parte la testa rasata a zero, è rimasto quello di sempre.
Striker. Marmotte, tassi, scoiattoli, volpi: la fauna dell’isola di Notre Dame ogni anno fa capolino sul circuito. Ecclestone però era nervoso per il pericolo di gesti sconsiderati da parte degli studenti che sono in agitazione in tutto il Canada: “Se uno di loro venisse ucciso da una macchina in pista, quello sì che sarebbe terribile”.