Gomme e DRS: Ferrari sbroglia il mistero delle vibrazioni dell’ala anteriore
martedì 6 dicembre 2011 · Tecnica
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In Brasile sulla Ferrari c’era un supplemento di pelle in carbonio sotto il fondo dell’ala anteriore. Una soluzione temporanea per proteggere i profili in attesa di chiarire il mistero delle oscillazioni verticali che in India e negli Emirati producevano scintille e insospettivano la concorrenza.
Poteva essere un difetto di costruzione, ma in qualche modo doveva pesare anche l’assetto dell’avantreno perché il problema s’era evidenziato soprattutto con Massa che rispetto ad Alonso guida con un set-up che tende al sovrasterzo.
In più andava tenuto in conto il fatto che le paratie vibravano sempre e solamente in fondo ai rettilinei in cui viene azionato il DRS per la riduzione della deportanza dell’alettone posteriore che in frenata per regolamento deve tornare istantaneamente nella configurazione standard.
In pratica quando il pilota schiaccia il freno viene azionata automaticamente una leva che richiama il flap in posizione di massimo carico. Di conseguenza l’equilibrio aerodinamico si modifica e si sposta un’altra volta al posteriore, mentre l’anteriore perde deportanza e il musetto tende ad abbassarsi per l’effetto stesso della frenata.
È un fenomeno che è molto più marcato nei primi giri d’ingresso in pista, perché la pressione di gonfiaggio delle gomme è più bassa: viene regolata a 1 atmosfera e poi col rodaggio sale fino a 1.25 quando la camera si scalda.
Ecco perché l’ala di Massa era andata in risonanza in misura troppo evidente una volta nelle libere a Nuova Delhi all’inizio di un nuovo stint di prove e un’altra in gara negli Emirati immediatamente dopo il pit-stop.