Effetto domino, una modifica tira l’altra: come viene simulata un’auto di Formula 1
giovedì 17 novembre 2011 · Esclusive
tempo di lettura: 2 minuti
Una volta bastava una regolazione delle sospensioni per cambiare l’assetto. Oggi il set-up di una Formula 1 è il risultato di una successione di parametri che si influenzano a cascata secondo una correlazione che va integrata nel modello già in fase di progettazione.
Per simulare tutte le interazioni tra le variabili di controllo ogni squadra ha la sua tecnica e i suoi strumenti di calcolo, ma esiste un sistema di supporto messo a punto da Deltatheta che dà una bella mano e fa risparmiare sulla produzione dei prototipi.
Deltatheta è un’azienda inglese con base a Coventry. È giovanissima nel panorama perché ha soltanto due anni di vita, ma nel motorsport s’è già fatta un nome. F1WEB.it ha sentito Peter Harman, il direttore tecnico. “Il nostro scopo – spiega – è portare la simulazione nella fase di sviluppo del concept. Cerchiamo di rendere più semplice possibile agli ingegneri il lavoro di assemblaggio del modello del sistema e possiamo anche acquisire i parametri via CAD. In questo modo si lavora su un solo set di dati e si legge il comportamento del sistema come il risultato delle modifiche sui parametri di progettazione”.
Una cosa del tipo: cambio x e vedo cosa fa y. Il vantaggio sta nella possibilità di simulare uno scenario impressionante di interazioni in cui si sovrappongono meccanica, elettronica, idraulica e termodinamica.
Per esempio: “Il cambio è azionato da un sistema idraulico, il motore è accoppiato elettricamente al kers e tutto viene controllato da un software che interagisce con la dinamica del veicolo. Il comportamento dei freni e della frizione è strettamente dipendente dalla temperatura, così come sono correlate attuazione idraulica e coppia”.
È già troppo complicato, ma non basta: “Perché un sistema idraulico singolo – va avanti Harman – aziona più sistemi, quindi se ce n’è uno che estrae troppo fluido, ne risentono pure gli altri attuatori. Se aumenta il numero di congegni sulla macchina, intendo se si aggiungono kers e DRS, aumentano anche le possibili condizioni di funzionamento e le interazioni”. Insomma un bel caos.