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Melbourne, non benissimo la curva 6 con la sabbia: ecco com’era nel 2024 e com’è stata rifatta

lunedì 17 marzo 2025 · Gran Premi
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Non ha deciso il risultato, ma la curva 6 di Melbourne ha giocato un ruolo non secondario nello sviluppo del weekend del Gran Premio d’Australia, almeno in due momenti.

Il primo, in qualifica, quando Antonelli ha sfasciato il fondo della Mercedes sul cordolo: “Ne avevamo parlato anche nel briefing, in quella curva può capitare ci sia molta ghiaia”. Il secondo, in gara, quando Alonso ha messo l’Aston Martin a muro: “Non sono andato più largo di quanto non avessi già fatto prima, ho solo trovato tanta sabbia in traiettoria”, quella sollevata da Piastri un attimo prima, evidentemente.

La sabbia, quindi: è la soluzione tradizionale per frenare le auto in caso di incidente, ma anche il modo più efficace per risolvere il problema del rispetto dei limiti della pista. Per contro, i sassolini costituiscono un pericolo quando vengono portati in traiettoria. Come alla curva 6, appunto.

Curva che è stata modificata rispetto al 2024 perché c’erano stati gli incidenti di Russell in gara e di Albon nelle prove: d’accordo con la Fia e le squadre, e sentendo anche le indicazioni dei piloti, l’organizzazione ha uniformato la pendenza negativa del cordolo rispetto al livello della pista; soprattutto, ha rimosso sia la striscia d’asfalto sia quella di erba sintetica prima della cosiddetta gravel trap, per cui quest’anno dietro il margine del cordolo c’era direttamente la sabbia.

Questo da un lato ha inibito automaticamente le violazioni dei limiti della pista, dall’altro ha creato il problema dello sporco. Che la pioggia ha contribuito ad accentuare, tant’è che Norris nel rush finale in cui doveva guardarsi le spalle dal ritorno di Verstappen sapeva che “se avessi preso male il cordolo alla curva 6 sarei finito fuori”.

Insomma, c’è abbastanza materiale per andare a riconsiderare l’architettura di una delle curve più veloci del circuito e del campionato. Come andrebbe riconsiderata anche la scelta di coprire con la vernice nera la segnaletica orizzontale della viabilità ordinaria, perché col bagnato le strisce nere diventavano viscide. E su quelle forse s’è girato Sainz al primo giro, per cui la Ferrari via radio ha cominciato a dire ai piloti di evitarle.

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